Lunedì 30 settembre l’inaugurazione è in programma nell’insolita cornice della Chiesa dei Santi Giuseppe e Pantaleone
Si aprirà lunedì 30 settembre in una cornice insolita, quanto suggestiva, l’anno formativo 2024/2025, il 103° della Scuola Mosaicisti del Friuli.
Secondo una prassi ormai consolidata, si tratta dell’ultimo lunedì di settembre, giornata che dà avvio al calendario scolastico; per la cerimonia inaugurale, che negli anni passati si è svolta, sempre a Spilimbergo, nell’aula magna della Scuola stessa, al Cinema Teatro Miotto e nel Duomo, è stata scelta la Chiesa dei Santi Giuseppe e Pantaleone, edificio importante per storia e arte, noto anche come chiesa dei Frati, con uno splendido coro ligneo rinascimentale e dove la Scuola Mosaicisti del Friuli ha realizzato le stazioni della Via Crucis.
Culla dell’arte musiva
È questo infatti un modo per offrire l’opportunità agli allievi, già dal primo giorno, di avvicinarsi al contesto territoriale che li ospita e che, ricordiamo, è la culla dell’arte musiva. Tutti dunque, compresi docenti e la squadra amministrativa e tecnica della Scuola, si raccoglieranno in un momento ufficiale di condivisione, conoscenza e di buon augurio per poi rientrare alla Scuola e svolgere le pratiche e le mansioni usuali in tutti i primi giorni di scuola.
Ci saranno anche i volti nuovi degli allievi che inizieranno il loro percorso formativo alla Scuola Mosaicisti del Friuli. Tre anni di studio, esperienze, incontri e occasioni che li catapulteranno nel mondo dell’arte e dell’alto artigianato artistico, verso la qualifica professionale di Maestro Mosaicista e solide prospettive per il futuro.
Allievi da tutto il mondo
Sono giovani donne e uomini desiderosi di intraprendere una nuova avventura; arrivano dall’Italia, ma anche dalla Francia, dalla Polonia, dalla Russia, dalla Romania e dall’Albania. Saranno affiancati nel loro cammino di apprendimento e di crescita professionale dagli allievi del secondo e terzo corso (il percorso formativo per ottenere la qualifica professionale di Maestro Mosaicista dura infatti tre anni) che, certo, si muovono con più sicurezza e convinzione all’interno della Scuola, pur sapendo di dover superare diverse sfide per padroneggiare competenze tecniche e forme espressive non ancora acquisite.
Con loro si amplia l’accezione internazionale che ha la Scuola Mosaicisti del Friuli: ai Paesi già citati si aggiungono Australia, Grecia, Germania e Ucraina, come luoghi d’origine dei futuri mosaicisti.
Collaborazioni con laboratori e aziende
Alla Scuola Mosaicisti del Friuli in questo mese si è lavorato per predisporre i laboratori e preparare con cura materiali e strumentazione, ma è soprattutto la redazione dei programmi didattici e dei progetti comuni ad aver maggiormente occupato gli insegnanti che già hanno pianificato una serie di collaborazioni con laboratori, aziende e professionisti esterni, della regione e non solo, nell’ottica di un accrescimento specialistico e di un confronto diretto con il mondo del lavoro.
Con ottobre dunque l’attività formativa riprenderà a pieno ritmo e nei corridoi torneranno a risuonare i colpi delle martelline. Come sempre la Scuola Mosaicisti sarà aperta a chi voglia sapere di più su questa storica Istituzione, a chi voglia osservare l’applicazione del modello “learning by doing”, dell’importanza dell’esperienza del fare artigianale, unico, irripetibile, di qualità, a chi sia curioso di capire come docenti e allievi interagiscano sviluppando assieme i progetti, e soprattutto a chi dubita che l’arte, il mosaico, sia causa e fine ultimo per la costruzione di relazioni e amicizie nel nome di rispetto e multiculturalità.