La situazione al distributore di Vencó dopo il decreto.
Se pensavamo che il taglio delle accise deciso dal governo per un mese di 0,25 centesimi frenasse il viavai di auto che dal Friuli supera il confine per fare il pieno, ci si è potuti subito ricredere. Anche oggi a Nova Gorica come a Vencó è stato un continuo andirivieni dei cosiddetti turisti della benzina. Vuoi perché il decreto energia entrerà in vigore probabilmente solo lunedì, ovvero il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, vuoi perché in alcuni casi, carta regionale compresa, il divario tra quello che si paga nei distributori del Friuli e la Slovenia resta ancora consistente. Nell’ordine di una ventina di centesimi. A questo si aggiunge il fatto che, a differenza di quanto deciso nella nazione confinante, ovvero di fissare il prezzo dei carburanti a 1,503 al litro, il governo italiano ha scelto la strada di un taglio unico delle accise, che rischia di essere azzerato nel caso di un nuovo rialzo dei prezzi alle pompe. Così oggi tra le persone in coda al solito distributore di Vencó si percepisce delusione e rabbia per il provvedimento.
“È una truffa – azzarda il primo automobilista -. Vista la situazione serviva una misura più importante”. “Come sempre l’Italia arriva in ritardo e con delle decisioni inutili. Non si accorgono a Roma della situazione?”, domanda un altro. La situazione è quella dei pesanti rincari che toccano tutti, dalla spesa alle bollette arrivando, ovviamente, fino al carburante. “Avremmo avuto bisogno di una scelta più coraggiosa”, sentenzia l’ultimo automobilista in fila. Intanto la coda per fare il pieno in Slovenia è proseguita anche oggi.