La denuncia del sindacato UIL sulla sicurezza dei lavoratori durante il Covid-19.
Il coronavirus non si ferma e, anzi, accentua sempre più le difficoltà nelle strutture socio sanitarie. Infatti, ai sindacati sono segnalate continuamente inefficienze organizzative, pericolose per la salute pubblica.
I dispositivi vengono razionalizzati, mettendo a repentaglio operatori e pazienti. I lavoratori sono scarsamente sottoposti a sorveglianza sanitaria, correndo così il rischio di diffondere involontariamente il virus. Sono, infatti, in aumento i casi di positività soprattutto nelle case di riposo della regione.
Il sindacato UIL FPL chiede l’intervento della regione per risolvere queste gravi problematiche in quanto, se dovessero aumentare i contagi, questi pazienti andrebbero ad affollare i reparti collassando ulteriormente gli ospedali, già notevolmente oberati. ,
Inoltre, secondo i sindacati, “C’è un ulteriore emergenza che riguarda gli operatori delle cooperative sociali e dei servizi pulizie”. Questi lavorano senza alcun dispositivo di protezione individuale e sono assenti anche i prodotti disinfettanti. Chi svolge queste mansioni delicate dovrebbe, a maggior ragione in questo momento, poter svolgere la propria professione nelle migliori condizioni al fine di sostenere le persone più deboli e tutti i cittadini.
A questo proposito i sindacati scrivono: ” Sollecitiamo un intervento incisivo e risolutivo da parte della Regione. Proponiamo una serie di iniziative urgenti da mettere in opera, consapevoli che quanto proponiamo è nell’interesse degli operatori e degli assistiti”.
Per garantire la salute di infermieri, oss, educatori e delle loro famiglie è stato avanzato un decalogo di richieste. Questa lista comprende l’esecuzione del tampone a tutto il personale, l’uniformità dei protocolli, la quarantena per i pazienti dimessi e dei neo entranti, la disponibilità di spazi ampi. Inoltre, sono necessari prodotti disinfettanti e si chiede la fattibilità di sterilizzare le mascherine chirurgiche.
Tuttavia, i sindacati, portavoce dei lavoratori, sottolineano il bisogno di limitare gli accessi alle strutture e la necessità di un’importante opera di comunicazione e sensibilizzazione.
Ad oggi, casi di contagio sono stati segnalati a Trieste, Sistiana e Mortegliano, dove sono state registrate cinque vittime.
“La situazione è molto seria – concludono i sindacati- la regione deve intervenire con un ruolo risolutivo sulle gravi problematiche sollevate, perché stiamo parlando di utenti anziani con gravi patologie”.