Cafc gestirà il servizio idrico di Sappada.
Si allarga la compagine azionaria Cafc spa: oggi è stato firmato l’acquisto da parte del Comune di Sappada di 67 azioni di Cafc di proprietà dell’UTI Canal del Ferro Val Canale. Si tratta di un passo preliminare per l’ingresso di Cafc nella gestione del servizio idrico del Comune di Sappada entrato a far parte della Regione Friuli Venezia Giulia a seguito del referendum indetto nel 2008 e con un lungo iter durato nove anni.
Nella sede Cafc è stata siglata questa mattina la girata azionaria alla presenza del riconfermato presidente Cafc Salvatore Benigno e del sindaco del Comune di Sappada Manuel Piller Hoffer. “Si tratta del primo passo che ci porterà alla gestione del servizio idrico a Sappada; è una new entry che ci fa onore – ha commentato il presidente Benigno – considerando l’importanza turistica del Comune di Sappada i cui abitanti residenti ammontano a 1315 e salgono a oltre 10 mila nei periodi turistici invernali ed estivi”. Non appena ci sarà il via libera da Ausir il servizio idrico integrato a Sappada sarà gestito da Cafc e non più dall’attuale Ente Gestore BIM Gestione Servizi Pubblici spa.
L’ingresso del Comune di Sappada quale azionista della società Cafc spa è stata anche l’occasione per rilanciare la centralità del tema strategico della previsione di una tariffa agevolata per l’area montana. A seguito del recente intervento della Giunta regionale del Fvg – che a fine agosto ha sollevato il tema della previsione di tariffe ad hoc per la montagna – Cafc ribadisce di essere da sempre favorevole all’introduzione di una tariffa agevolata per la montagna, da concordare con l’Autority regionale Ausir e gli altri enti gestori.
“Introdurre una tariffa agevolata per la montagna significa dare un segnale alla nostra montagna, storicamente afflitta da problematiche specifiche gravate dalla pesante crisi economico-finanziaria in corso, sarebbe inoltre un messaggio di effettiva solidarietà da parte del sistema idrico integrato al mondo dell’economia regionale”. Molte attività infatti versano in gravi criticità dovute alla lenta ripartenza o allo stop di produttività protrattosi per lunghi mesi di inattività, hanno scontato un’assenza di fatturato o un fatturato risicatissimo, per questo il pagamento delle bollette del servizio di fornitura idropotabile potrebbe risultare un ostacolo.