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Un viaggio nel tempo con C’era una volta Sappada. C’era una volta Sappada, la rievocazione storica con i figuranti del posto che danno vita ad…Read More→
Posizionata tra i 1200 e i 1300 metri di altitudine nelle Dolomiti orientali, la vasta valle di Sappada / Plodn si estende longitudinalmente lungo il corso del fiume Piave, che sorge ai piedi del Monte Peralba. La sua posizione unica la colloca al confine tra Veneto (Cadore), Friuli Venezia Giulia (Carnia) e Austria (Tirolo dell’Est e Carinzia), da cui derivano le sue peculiarità nella storia, lingua, architettura e cultura. Un’incantevole corona di montagne circonda il paese, mentre alle pendici si estende una fascia di boschi di conifere. Nella parte centrale del fondovalle si aprono prati e campi, con l’insediamento lungo il versante soleggiato, caratterizzato da edifici di stili e architetture diverse che riflettono varie epoche storiche. Nonostante il trascorrere del tempo, gli abitanti della valle hanno preservato in gran parte le tradizioni culturali originali, conferendo al paese un carattere unico. Il nucleo abitativo di Sappada / Plodn si distingue per la sua suddivisione in 15 nuclei o borgate (in sappadino heivilan), disposti sul versante soleggiato della valle, presumibilmente corrispondenti ai masi o nuclei abitativi originari. Nonostante il passare del tempo, queste borgate hanno conservato in larga misura il loro aspetto originario. L’architettura tipica è caratterizzata da due edifici principali: la casa (haus) e la stalla (schtòl) con il fienile (dille). Queste case rustiche e semplici, ma ampie e funzionali, sono costruite principalmente in legno secondo il sistema “Blockbau”, con travi sovrapposte orizzontalmente, incastrate agli spigoli e poggianti su zoccolo in pietra. Questo stile architettonico tipico è particolarmente presente nella parte alta del paese, nota come “Sappada Antica”, e nella borgata di Cima Sappada. Altri elementi distintivi delle borgate includono le cappelle (maindl), i crocifissi (kraize) e le fontane (trok).
La storia
La leggenda narra che i primi abitanti della valle di Sappada fossero profughi fuggiti dal villaggio austriaco di Villgraten, a nord di Sillian, per sfuggire alle prepotenze dei dominatori locali o che potessero essere coloni attratti dai giacimenti minerari che un tempo abbondavano nella valle. Si dice che questi primi “sappadini”, dopo essersi assicurati il possesso della valle, abbiano iniziato a disboscare e dissodare il terreno. Secondo recenti teorie, il toponimo Sappada potrebbe derivare da Zepodn, il nome locale di Cima Sappada, che potrebbe essere stato il più antico insediamento della valle. Il toponimo dialettale Plodn, invece, potrebbe avere origini nel nome latino del fiume Piave, Longa Plavis, la valle del Piave. Il primo documento storico risale al 1295, ma all’epoca l’abitato aveva già almeno due o tre secoli di storia.
Cosa fare a Sappada
Il nucleo centrale si caratterizza per le tipiche abitazioni in legno costruite con la tecnica architettonica del “blockbau”, che prevede l’incastro di travi agli spigoli. Il suggestivo Museo Etnografico “Giuseppe Fontana” offre un percorso alla scoperta dell’identità sappadina attraverso la flora, la fauna e la geologia della zona. Il Piccolo Museo della Grande Guerra, collocato a Borgata Muhlbach, ospita importanti cimeli e documenti legati alla Prima Guerra Mondiale e alle vicende che coinvolsero la zona di Sappada e il Piave. Il Parco della Fauna Alpina si apre a breve distanza dal centro, nella borgata Muhlbach. È assolutamente da non perdere l’Orrido dell’Aquatona, una profonda gola scavata dalla potenza delle acque dell’Acquatona che qui si unisce al Piave. Un’escursione imperdibile conduce dalle sorgenti del Piave fino alla cima del Monte Peralba. Partendo dal Rifugio a 1830 metri, si percorre un suggestivo sentiero nel bosco fino a incontrare la strada forestale che conduce al Rifugio Calvi. Dopo il rifugio, si continua attraverso il Passo Sesis fino alla Via Comune “Papa Giovanni Paolo II”, che porta alla vetta a 2694 metri, dove è possibile trovare neve anche d’estate. La Val Visdende, che si snoda tra Sappada e San Pietro di Cadore, rappresenta un’indispensabile tappa grazie alla sua natura incontaminata, preservata dall’intenso sfruttamento turistico.
Come arrivare a Sappada
In automobile
Se provenienti dal Veneto, è possibile percorrere l’autostrada A27 Mestre-Belluno fino all’ultima uscita di Longarone (Pian di Vedoia) e poi proseguire in direzione di Pieve di Cadore. Nelle vicinanze di Auronzo di Cadore, si svolta per S. Stefano e successivamente per Sappada. Per chi arriva dal Friuli Venezia Giulia, l’itinerario prevede la A28 Palmanova-Tarvisio con uscita al casello di Carnia/Tolmezzo; da qui si prosegue lungo la strada statale 52, attraversando Ovaro, Rigolato e Forni Avoltri, fino a raggiungere Sappada.
In treno
La stazione più vicina è quella di Calalzo di Cadore, da cui è possibile prendere l’autobus diretto a Sappada in meno di un’ora. Dal lato friulano, si può scendere alla stazione di Carnia e successivamente prendere l’autobus per Sappada.