Inceneritore di San Vito al Tagliamento, si accende lo scontro.
Si accende lo scontro politico sull’inceneritore di San Vito al Tagliamento: “Sull’ipotesi di un inceneritore nella zona industriale Ponte Rosso a San Vito al Tagliamento, l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, brancola nel buio o finge di farlo”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella, dopo la risposta a una sua interrogazione in materia.
“Fa specie sapere che il rappresentante della Giunta apprenda dalla stampa di progetti per realizzare un cosiddetto termovalizzatore nella zona – continua l’esponente del M5S -. Un impianto fortemente voluto da Confindustria, che anche a livello nazionale ha sostenuto chi promuove il nucleare e gli inceneritori, spacciando questa per soluzione al problema
energetico di famiglie e imprese, ben sapendo che così non è”.
“Secondo i fautori dell’impianto, i costi per il conferimento all’estero del combustibile solido secondario che viene bruciato negli inceneritori, ammonterebbero a 5-6 milioni di euro, anche se mai nel dibattito vengono indicati i costi di gestione dei residui da combustione – aggiunge il pentastellato -. A oggi, l’amministrazione non sa nemmeno se chi sbandiera l’idea brucerà rifiuti urbani o speciali, nè la loro quantità: elementi essenziali per capire anche la provenienza dei rifiuti da bruciare”.
“Attraverso l’interrogazione, volevamo conoscere l’orientamento dell’amministrazione regionale sull’ipotesi in campo. L’ennesimo tavolo aperto, annunciato dall’assessore – conclude Capozzella, ci fa soltanto intuire che c’è la disponibilità a valutare dove e quando realizzare l’inceneritore, al di là del fatto che oggi non c’è un progetto presentato, senza conoscere chi lo dovrà realizzare visto che numerosi soggetti si sono dimostrati disponibili a fare affari bruciando rifiuti. Ma la Regione, ancora una volta, pare intenzionata a subire decisioni altrui, recitando un ruolo da mera comparsa”.