Pontebbana, l’idea è deviare i camion verso San Vito al Tagliamento
Con la Pontebbana intasata dal traffico, la Regione ha deciso di “spostare” i camion sulla circonvallazione di San Vito al Tagliamento e la A28, in modo da alleggerire il nodo Casarsa.
In attesa di poter mettere in campo soluzioni più radicali, che richiedono nel complesso 76 milioni di euro di finanziamento e accordi con il Ministero delle Infrastrutture, la giunta regionale ha infatti individuato una via più veloce: l’installazione di segnaletica stradale adeguata che indirizzi il traffico pesante verso, appunto, i due percorsi alternativi, a seconda della provenienza.
Una soluzione che non piace a Tiziano Centis, consigliere regionale dei Cittadini: “Dopo anni di silenzio e nessuna azione concreta – ha commentato -, non c’è un euro a bilancio per risolvere davvero la questione del nodo di Casarsa. La sola strategia della Regione per risolvere il problema del traffico sulla Pontebbana nel tratto tra lo svincolo di Pian di Pan a Fiume Veneto e il ponte sul Tagliamento a Valvasone è una semplice, seppur nuova, segnaletica che nelle intenzioni dovrebbe suggerire ai camion di deviare sulla circonvallazione di San Vito, per chi proviene da Udine, o sull’A28, per chi proviene da Pordenone”. Il rischio, secondo l’esponente della lista civica, è quello di spostare semplicemente il problema: “Ad oggi, infatti, non c’è traccia di un piano di fattibilità per superare l’impianto semaforico di Casarsa (vero tappo sulla Statale 13), non c’è un euro a bilancio regionale per uno studio di progettazione di una bretella casarsese alternativa all’incrocio, non c’è una visione complessiva. Pensare di risolvere la situazione, anche parzialmente, intasando la circonvallazione di San Vito è un errore evidente. Ammesso che i camion seguano il “consiglio” – ha concluso -, la bretella sanvitese si trasformerebbe in poco tempo in un nuovo problema da risolvere mentre era stata pensata per liberare l’abitato di San Vito dal traffico pesante di passaggio e non certo intasarlo con quello della Pontebbana”.