Il nuovo carcere di San Vito al Tagliamento pronto entro il 2026

L'assessore regionale Cristina Amirante, al centro, in un momento del sopralluogo al cantiere del nuovo penitenziario a San Vito al Tagliamento.

La presentazione del progetto del nuovo istituto penitenziario di San Vito al Tagliamento.

Questa mattina si è svolta la presentazione ufficiale alla cittadinanza del progetto del nuovo istituto penitenziario di San Vito al Tagliamento – la consegna dei primi lavori era avvenuta lo scorso mese di novembre – che sorgerà nell’area dell’ex caserma “Fratelli Dall’Armi”, ormai dismessa da oltre vent’anni, attraverso la costruzione di cinque nuovi edifici e la ristrutturazione di un fabbricato esistente. Il nuovo carcere potrà ospitare 300 detenuti e dovrà essere pronto entro il 2026. Il costo dell’opera è di circa 60 milioni.

“Un’opera strategica e molto importante, non solo per il Friuli Venezia Giulia ma per l’intero Paese, che si inserisce perfettamente nella visione di rigenerazione urbana della Regione – ha commentato l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio Cristina Amirante – . Un ringraziamento va al Governo, e in particolare ai ministri Carlo Nordio e Luca Ciriani che quì lo rappresentano, per l’impegno mostrato nello sbloccare un’opera fondamentale che era ferma da troppi anni. Un intervento di grande rilievo che risponderà adeguatamente alle necessità del sistema carcerario nazionale, ma che risolverà finalmente il problema del sovraffollamento dell’attuale carcere di Pordenone”.

Il sopralluogo.

Al sopralluogo e alla successiva presentazione del progetto alle istituzioni e alla comunità locale nell’Auditorium Zotti di San Vito, erano presenti i ministri della Giustizia Carlo Nordio, e dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava, oltre al vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini, intervenuto in videocollegamento. Presenti, tra gli altri, anche il prefetto di Pordenone Michele Lastella, il sindaco di San Vito al Tagliamento Alberto Bernava e i vertici dell’impresa Pizzarotti.

“La realizzazione di questa importante struttura – ha proseguito Amirante, che in mattinata aveva partecipato con le altre autorità al sopralluogo nel cantiere da poco avviato – consentirà la rigenerazione urbana di un’importante area della città di San Vito al Tagliamento, fino a oggi occupata da una caserma dismessa ormai da un ventennio”. L’assessore ha inoltre assicurato il sostegno della Regione al futuro recupero del castello di Pordenone, che sarà liberato una volta conclusi i lavori del nuovo penitenziario sanvitese.

“Allo stesso tempo – ha aggiunto l’assessore – questo intervento darà la possibilità al Comune di Pordenone di ritornare in possesso del proprio antico castello del tredicesimo secolo, oggi appunto sede carceraria, potendo così immaginare una sua trasformazione e la restituzione alla comunità con una destinazione e una funzione completamente nuove. Un percorso nel quale – ha sostenuto l’esponente della Giunta regionale – l’Amministrazione regionale sarà al fianco della città di Pordenone e del suo territorio per immaginare e progettare insieme un importante piano di recupero e rigenerazione della struttura che rientrerà a pieno titolo nell’assetto urbanistico della città“.