Una cittadina bulgara percepiva l’assegno di inclusione e lavorava in nero.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Pordenone hanno rilevato l’impiego di 2 lavoratori
in nero, uno dei quali percepiva pure il cosiddetto “assegno di inclusione”, misura sostitutiva del più noto Reddito di Cittadinanza.
Le Fiamme Gialle della Tenenza di San Vito al Tagliamento hanno effettuato mirati
controlli in alcune aree della circoscrizione di servizio in cui si tenevano manifestazioni
pubbliche, riscontrando, in un esercizio di ristorazione, la presenza di 2 lavoratori “in
nero”, una dei quali, una cittadina rumena, è risultata beneficiaria dell’assegno introdotto, dal 1° gennaio 2024, dal Decreto Lavoro 48/2023 (poi convertito nella Legge 85 del 3 luglio 2023), in sostituzione del Reddito di Cittadinanza.
Nei confronti dell’imprenditore è stata proposta, al competente Ispettorato Territoriale del
Lavoro, la sospensione dell’attività, per l’impiego di manodopera irregolare in misura superiore al 10% di quella regolarmente assunta. Allo stesso è stata contestata la maxi sanzione con diffida, per una somma complessivamente compresa tra un minimo di 4.290 e un massimo di 25.740 euro.
Dall’inizio del 2024, l’attività svolta dai Finanzieri del Friuli Occidentale ha permesso di individuare, nella provincia di Pordenone, 224 lavoratori in nero e 33 irregolari e di
sanzionare 121 datori di lavoro proponendo la sospensione di 53 attività.