Cava Villotte, residenti preoccupati, ma c’è uno spiraglio

Residenti preoccupati per cava Villotte, si apre uno spiraglio

Hanno presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per cava Villotte. Tuttavia, i rappresentanti del Comitato No Cave sarebbero disponibili anche a ritirarlo (dopo aver sentito il gruppo) se venisse avviato un tavolo di confronto reale con la Regione Friuli Venezia Giulia e la proprietà, in modo da limitare al massimo l’impatto della cava, tutelando l’ambiente e le famiglie della zona, consapevoli che in ballo ci sono anche ingenti investimenti economici.

E’ quanto emerso ieri durante i lavori della IV Commissione consiliare in occasione della presentazione di una petizione che chiede la verifica dell’iter autorizzativo relativa all’ampliamento della cava di ghiaia nel Comune di San Quirino e l’annullamento della concessione per la stessa cava Villotte.

I rappresentanti del comitato hanno ribadito come il territorio pordenonese offra già ghiaia sufficiente e come, con la concessione di maggiori spazi, si vada troppo a ridosso dell’abitato di Roveredo in Piano con possibili ripercussioni per i residenti della zona, soffermandosi in particolare sull’applicazione delle norme acustiche. Per questo, con la petizione, i firmatari chiedono la revoca immediata della concessione.

Sul tema sono intervenuti anche i primi cittadini di San Quirino e di Roveredo in Piano, che hanno sottolineato come i cittadini dei due Comuni siano venuti a conoscenza dell’ampliamento solo tra il 2019 e il 2020.
L’argomento è stato discusso più volte in Consiglio comunale, con la proposta di arretrare il fronte della cava che era in discussione con la proprietà, ma che poi si è interrotta. Dal canto suo, il rappresentante della proprietà ha sottolineato che tutte le procedure siano state eseguite in base alla legge, ricordano che l’azienda è presente da 34 anni sul territorio, senza che ci sia mai stato un contenzioso.