La vicenda di un artigiano edile di Sa Giorgio di Nogaro.
Eravamo in pieno lockdown, nell’aprile 2020, quando un artigiano edile 55enne di San Giorgio di Nogaro, con la moglie a casa positiva al Covid, viene controllato dalla polizia locale. Il controllo trae origine e fondamento dal fatto che il camion da lavoro, parcheggiato fuori casa era carico di detriti.
La Polizia sosteneva che si trattava di rifiuti che dovevano essere smaltiti, e che il mezzo doveva avere dei formulari per il trasporto. Ma come sostenuto dall’artigiano e non c’è stato nessun trasporto. Il mezzo era fermo e i detriti derivavano dal rifacimento del bagno della sua casa che aveva deciso di fare durante il lock down. Il mezzo resta comunque sequestrato e questo ha arrecato non pochi disservizi e danni all’attività dell’uomo.
Nasce quindi un procedimento penale dove l’imputato viene difeso ed assistito dall’avvocato Francesca Tutino e dall’avvocato esperto in eco-reati Francesco Casarella, già comandante Noe dei carabinieri in quiescenza. Secondo l’accusa l’uomo “privo della prescritta autorizzazione effettuava gestione illecita di rifiuti e materiale da demolizione rinvenuti nel rimorchio del camion.
Dopo oltre due anni il Tribunale di Udine, oggi in persona del Giudice Missera ha assolto l’Imputato perché il fatto non sussiste con il dissequestro del camion. Soddisfatta l’avvocata Francesca Tutino per il risultato ottenuto dopo diversi testi escussi ed udienza intervenute.