No dei comitati al nuovo polo siderurgico di San Giorgio di Nogaro

Incontro pubblico sulla nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro.

Un progetto per il rilancio dell’Aussa Corno, secondo alcuni; un progetto dall’enorme impatto ambientale e sociale secondo altri: il piano per la nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro crea maretta tra le associazioni locali.

Il Coordinamento Difesa Ambientale della Bassa Friulana, il Comitato “Giù le mani dalle fontane” e quello per la Difesa del Friuli Rurale hanno infatti organizzato un’assemblea pubblica, per mercoledì 1° marzo alle 20.30 a Villa Dora, dall’eloquente titolo “No alla mega acciaieria”.

“Si tratta di un insediamento che cambierà i connotati della nostra zona – dicono le associazioni -. Innanzitutto è prevista una nuova banchina per le navi, con lo sfondamento del fiume Corno senz’altro fino a 9,30 metri, ma potrebbe essere fino a 12 metri creando un vero e proprio disastro ambientale. Poi, visto il posizionamento dell’opera, verrà devastata una zona di enorme pregio naturalistico a ridosso della Laguna di Marano. Non mancheranno i problemi di viabilità di mezzi pesanti per il trasporto del rottame e dei semi lavorati. Dal punto di vista sociale, invece, non potendo reperire in loco personale sufficiente, si dovrà ricorrere a manodopera immigrata e, probabilmente, alla costruzione di un vero e proprio villaggio degli operai, visto che trattasi di centinaia di lavoratori che verranno impiegati nel polo siderurgico”.

Il progetto prevede di creare nella zona industriale Aussa Corno un’area di 70 ettari, dove sarà insediato un impianto per la produzione di acciaio green; la Regione è pronta a investire 80 milioni di euro per il potenziamento dell’area di Porto Nogaro, che si aggiungono a quelli già stanziati per la bonifica e urbanizzazione dell’area ex Eurofer. I privati, il gruppo Metinvest-Danieli, ne metterebbe sul piatto un miliardo per avviare l’impianto, creando, secondo le stime, 600 posti di lavoro diretti.