Anche il treno storico Arlecchino tra i protagonisti di Aria di Fvg

Un viaggio con il treno storico Arlecchino.

In occasione dell’evento “Aria di Fvg“, la Regione organizza un viaggio per turisti e appassionati a San Daniele del Friuli a bordo del treno storico Arlecchino Etr 252, simbolo del benessere economico degli anni Sessanta.

Nella giornata di domenica 28 agosto, l’antico convoglio realizzato in occasione delle olimpiadi di Roma 1960 e recentemente restaurato dalla Fondazione Fs effettuerà un tragitto da Trieste e uno da Udine fino alla stazione di Gemona, dove poi i passeggeri raggiungeranno San Daniele con un bus navetta incluso nel prezzo del biglietto.

Già esauriti i tagliandi per la tratta Trieste – Gemona (partenza alle 8.30 con fermate a Monfalcone e Gorizia, ritorno alle 19.15), restano ancora pochi posti disponibili per l’itinerario in partenza da Udine (ore 11.10 e 12.30, con ritorni da Gemona alle 15.30 e alle 17.40). Per acquistare il titolo di viaggio è possibile collegarsi al sito trenitalia.com oppure recarsi presso le biglietterie, anche self service, o nelle agenzie di viaggio abilitate.

Dalle 13 alle 15 il treno sarà sui binari della stazione di Gemona, a disposizione per eventuali visite prima del rientro definitivo. Un’ulteriore possibilità offerta al pubblico per ammirare da vicino lo storico mezzo che compì il proprio primo viaggio nel 1960 sulla tratta Venezia-Bologna.

Per facilitare il raggiungimento della manifestazione “Aria di Fvg” utilizzando il trasporto pubblico locale, nonché per rendere più sostenibile la mobilità da e verso San Daniele del Friuli, la Regione ha inoltre intensificato le corse del trasporto pubblico locale. I viaggiatori che arriveranno dal Veneto e dall’Austria e dalle varie città regionali troveranno quindi, nelle giornate di sabato 27 e domenica 28 agosto, un maggior numero di autobus urbani ed extraurbani operativi da Udine e da Gemona del Friuli.

La storia del treno Arlecchino.

Il treno Arlecchino venne prodotto dalla società di costruzioni meccaniche “Ernesto Breda” prendendo come modello il più conosciuto Settebello Etr 300, il rapido che collegava Roma e Milano: l’Arlecchino ne prende in prestito la foggia che richiamava quella degli aeroplani, la struttura e la livrea, ma conta solo 4 carrozze anziché 7, rivelandosi di conseguenza più versatile e facile da mantenere.

La cura del design, la disposizione delle sedute negli scompartimenti e i colori vivaci degli allestimenti – da cui il soprannome del treno – resero in breve tempo il viaggio su questo mezzo una vera e propria esperienza da vivere. Dei quattro esemplari prodotti oggi rimane solo l’ETR 252, mentre gli altri furono smantellati alla fine degli anni ’90.

Nel 2016 l’Arlecchino fu trasferito presso un’industria privata in Toscana, dove iniziarono finalmente i lavori di restauro. L’intervento ha portato non solo a un semplice ripristino, ma anche a un ammodernamento dell’intero convoglio: chi viaggerà sull’Arlecchino troverà aria condizionata, un nuovo impianto di illuminazione, un bar di bordo aggiornato ma coerente con lo stile dell’epoca.

Anche in materia di sicurezza l’Arlecchino è aggiornato, essendo dotato del Sistema controllo marcia treno (Scmt) che consente di viaggiare su tutte le tratte ferroviarie mantenendo velocità elevate e alti standard di sicurezza. Tutto l’allestimento è stato restaurato nella più totale fedeltà al modello, riproducendo anche quei colori vivaci che contribuirono a rendere famoso il suo nome.