La denuncia.
Lo ha denunciato lei stessa, raccogliendo in poche ore moltissimi commenti e messaggi di supporto. Alice Romano, mamma friulana, lo scorso 13 settembre ha portato sua figlia di 14 mesi in ospedale a San Daniele, notando che la piccola aveva un problema nel camminare.
Dalla visita, emerge una frattura composta alla tibia della gamba destra, che comporta l’uso del gesso per una decina di giorni. Passato questo lasso di tempo, la mamma riporta la neonata nel nosocomio, dove le tolgono la medicazione.
“Passata la settimana – scrive Romani – inizia a camminare ma vediamo che zoppica, chiedo al pediatra se era normale e mi dice che probabilmente ha la gamba ancora un po’ debole e che pian piano avrebbe ricominciato a camminare normalmente”. Qualche giorno dopo inciampa a casa e cade, piange, ricomincia a non appoggiare la gamba. E qui inizia il terrore per la famiglia.
Ritornati in pronto soccorso, si scopre infatti che la gamba era ancora rotta, non era mai guarita. Rimettono il gesso, questa volta per 21 giorni. A fine ottobre ecco l’appuntamento per togliere anche questa protezione e la madre racconta così la giornata: “L’infermiera in fretta e furia inizia a tagliare il gesso, mia figlia piangeva ma era un pianto di dolore (una mamma lo riconosce), chiedo se è tutto ok visto che la bambina urlava come una matta, mi risponde ‘si signora dai dai finiamo di toglierlo’. Dopo tolto vedono che era piena di questi tagli (causati dalla seghetta che usano per rimuovere il gesso)”.
Alle domande della famiglia, i sanitari rispondono chi le aveva fatto il gesso non aveva messo abbastanza cotone. “Mi hanno lasciata andare dicendomi ‘dai dai che passa’” ha aggiunto Romano. Che comunque ci tiene a precisare che, nel nosocomio di San Daniele, “di solito mi son sempre trovata bene, ma dopo questi episodi non so cosa dire, non voglio fare di tutta l’erba un fascio, so che moltissimi medici e infermieri fanno il loro lavoro in maniera impeccabile”.
La famiglia non esclude di passare a vie legali, avendo già allertato il tribunale dei diritti del malato.