L’anniversario del Consorzio del Prosciutto di San Daniele.
Correva il 1961 quando produttori, imprenditori e cittadini di San Daniele del Friuli per promuovere e tutelare il marchio del famoso prosciutto decisero di consorziarsi. Ed è proprio per festeggiare il sessantesimo anniversario che martedì 9 novembre scorso, il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha rilanciato gli obiettivi per il futuro concentrandosi sul tema della sostenibilità per commisurare il sistema economico e sociale con maggiore attenzione all’ambiente e all’etica.
Dal 1961 fino a oggi, il Consorzio ha portato avanti un connubio di tradizione e innovazione. Da una parte tutelando l’antica ars technica dei mastri prosciuttai, dall’altra aggiornando le regole della produzione inserendo importanti elementi per la tracciabilità del prodotto, la salvaguardia ambientale e la tutela degli animali. Il comparto agisce per una consapevole gestione della filiera della Dop, della produzione del prosciutto di San Daniele e della sua presenza sul mercato per proteggere la natura e tutelare la salute delle persone.
Il San Daniele 4.0.
Il Consorzio, seguendo l’evoluzione imprenditoriale italiana, si è adoperato all’interno dello schema dei prodotti ad indicazione geografica con un’evoluzione continua verso il Prosciutto di San Daniele 4.0, un sistema economico e sociale con maggiore attenzione all’ambiente e all’etica.
“Nel futuro andrà trovato un giusto equilibrio tra la necessità di produrre e l’etica verso l’ambiente ed il benessere animale, generando così un miglioramento a cascata degli stili di vita – ha commentato Mario Emilio Cichetti, direttore del Consorzio durante l’evento di martedì scorso a cui hanno preso parte il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga e, da remoto, il ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli e Paolo De Castro, europarlamentare e vicepresidente della Commissione agricoltura e Sviluppo Rurale –. Nel 2022 vedranno luce nuove importanti iniziative, prevalentemente di natura economico ambientale, tra cui il potenziamento degli impianti per il recupero e riutilizzo del sale, la valorizzazione della qualità del prodotto, il basso impatto ambientale e il rispetto della filiera. La tutela del territorio si conferma un elemento cruciale perché per continuare a produrre un prodotto di qualità occorre che il luogo di lavorazione sia di qualità”.
Anche Giuseppe Villani, presidente del Consorzio ha voluto ricordare che la sostenibilità è il tema centrale che si sta perseguendo. “Non si tratta solo di ambiente – ha detto –, ma di rispetto per le persone, di corretto utilizzo delle strutture e etica gestione delle risorse del territorio, anche nel rispetto dei nostri consumatori. L’augurio a tutti i nostri consorziati è che proseguano su questa strada continuando a sentirsi giovani anche per i prossimi 60 anni, perché i giovani riescono sempre ad avere la visione improntata verso il futuro“.