La visita al prosciuttificio Dok Dall’Ava di San Daniele.
“Storia, tradizione e cultura si coniugano con produzione di alta qualità e con il turismo. Tutto ciò in quello che si può definire, a ragione, il tempio del prosciutto”. Queste le parole dell’assessore regionale alle Attività
produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini che ha visitato il prosciuttificio Dok Dall’Ava, a San Daniele del Friuli.
“Non mi stancherò mai di ringraziare imprenditori come Carlo Dall’Ava che hanno dedicato con sacrificio la propria vita per far conoscere il Friuli Venezia Giulia e i prodotti del Fvg in tutto il mondo. La Dok Dall’Ava vende in numerosissimi Paesi; ha dei magazzini importantissimi. Una vera eccellenza made in Friuli Venezia Giulia – ha proseguito Bini -. Nulla è frutto o figlio del caso: questo imprenditore ha saputo girare il mondo, traguardare oltre; ha saputo cogliere i punti di forza e le buone pratiche per garantire poi ai nostri corregionali e ai nostri turisti dei servizi moderni, all’avanguardia, diversificati e sempre nuovi, seguendo le esigenze del cliente e di chi cerca la qualità”, ha detto Bini.
Da Dok Dall’Ava si trovano, infatti, oltre al cuore pulsante del prosciuttificio, anche un museo, un ristorante, un negozio, uno spazio di formazione per i giovani: una realtà produttiva, insomma, che comunica emozioni e attenzione, tutte dirette al nostro territorio. Durante il lockdown ha ampliato lo stabilimento per rispondere alle sempre maggiori richieste di stagionatura e che punta, adesso, a un secondo potenziamento, accoglie ogni anno 25mila visitatori, molti dei quali provenienti dall’estero. Notevole, di conseguenza, la ricaduta economica sul territorio regionale. A San Daniele del Friuli, la tradizione e il clima sono la prima garanzia di un prosciutto di qualità. A queste doti naturali, Dok Dall’Ava aggiunge un metodo di produzione speciale, utilizzando soltanto sale marino. Qui è stato creato anche il primo Prosciutto learning centre al mondo: una vera e propria scuola dove si imparano l’arte e la scienza di produrre, servire e degustare il prosciutto. Un modo per diffondere una cultura del prodotto, ma anche per valorizzare il territorio e, in generale, l’immenso patrimonio di tradizioni agrarie, specialità gastronomiche e biodiversità ambientali del Friuli Venezia Giulia.