La donazione all’ospedale di San Daniele.
La Friul Ovest Banca ha donato un ecografo all’ospedale di San Daniele che sarà utilizzato dal gruppo di lavoro composto da operatori multidisciplinari – medici e infermieri – per rispondere alle esigenze di posizionamento di accessi vascolari ai pazienti ricoverati all’interno del presidio ospedaliero.
La Banca fin da subito ha compreso le necessità con un forte senso di vicinanza al territorio e ha concretizzato il gesto con questa donazione nella cerimonia tenutasi giovedì 27 agosto. Il gruppo di lavoro nasce da uno studio condotto dove si evidenziava la necessità di rivedere gli attuali device in uso in quanto non più adeguati alla tipologia ed esigenze dei pazienti. Infatti gli unici dispositivi che venivano posizionati erano accessi venosi che permettevano di somministrare solo alcuni farmaci e per tempi relativamente brevi, compromettendo le vie venose delle braccia con la conseguenza di ematomi, flebiti, dolore nel pazienti.
La selezione del device ha come obiettivo la risposta ai bisogni del paziente, al tipo, alla durata e alla frequenza delle infusioni. Trattamenti chemioterapici, nutrizioni parenterali totali, terapie antibiotiche parenterali di lunga durata sono in costante aumento non solo nei pazienti ospedalizzati, ma anche in contesti diversi da quelli tradizionali, come quello delle cure territoriali. Il campo degli accessi sta attraversando una vera e propria rivoluzione, oggi le scelte legate all’accesso vascolare sono scelte strategiche che coinvolgono professionisti sanitari appositamente preparati, in grado di valutare interazioni complesse e di lavorare in team.
Precisamente i device di ultima generazione quali PICC, Midline, mini-midline sono costituiti da materiale morbido, altamente flessibile in grado di ridurre le infezioni e possono essere mantenuti in sede per parecchio tempo (settimane e mesi). Anche il posizionamento degli accessi vascolari ha subito una evoluzione richiedendo per il posizionamento una venipuntura ecoguidata, modalità supportata da evidenze scientifiche e studi clinici. Nasce da questa necessità la ricerca di apparecchiature in primis di un ecografo che consenta di operare secondo standard assistenziali e criteri di appropriatezza aggiornati.
Il gruppo di lavoro multidisciplinare costituito da personale medico e infermieristico delle discipline chirurgiche, internistiche, anestesiologiche e specialistiche ha da subito raccolto la sfida e con motivazione e determinazione ha portato avanti in tutti questi anni il progetto rispondendo alle varie richieste dei reparti ospedalieri e non solo.