Il traguardo dell’azienda Alberti-Casa del Prosciutto.
Una lunga tradizione imprenditoriale che ora ha raggiunto un altro traguardo: l’azienda Alberti-Casa del Prosciutto, operativa a San Daniele del Friuli, il 15 dicembre è stata iscritta al Registro delle Imprese Storiche Italiane, un riconoscimento riservato alle imprese con un esercizio ininterrotto dell’attività nell’ambito del medesimo settore merceologico per un periodo non inferiore a 100 anni e che hanno saputo trasmettere alle generazioni successive il loro patrimonio di competenze e conoscenze.
“Questo riconoscimento – fa sapere l’azienda -, sarà motivo di ulteriore motivazione nell’affrontare le tematiche più sfidanti del prossimo futuro, con particolare attenzione riguardo alla sostenibilità produttiva basata sull’ottimizzazione energetica e sulla scelta della filiera corta”.
E, d’altronde, la realtà in questione di competenze ne ha accumulate molte considerando che vanta un’attività lunga quasi 150 anni e che quindi ha saputo superare crisi, guerre mondiali e il terremoto del 1976.
La storia dell’azienda.
La storia imprenditoriale della famiglia Alberti, infatti, parte dagli inizi del 1700 con attività agricole, molitorie, tessili e commerciali. L’azienda Alberti fu fondata in particolare nel 1875 da Luigi Alberti a Fagagna, in via Porta Ferrea come attività di “commercio coloniali, cereali, spezie, salumi e vini”. Suo figlio Osvaldo, nel 1906, decise il trasferimento a San Daniele del Friuli, dove ampliò l’attività offrendo anche il servizio di trasporto di prodotti alimentari tramite carri trainati da cavalli oltre che il commercio di tutti i prodotti di prima necessità.
Dato il contesto bellico e la scarsa circolazione di denaro, Osvaldo riusciva a fornire all’ingrosso ed al dettaglio merci di prima necessità accettando come compenso delle quantità corrispondenti in valore di prodotti della terra tipo granaglie, legnami e animali da cui nacque un fiorente scambio di polli, suini, bovini.
Superata anche la crisi del 1929, è tra gli anni ’30 e ’40 del secolo scorso che lo scambio divenne più specifico nell’ambito del suino ed è in tali anni che Osvaldo si organizzò sistematicamente per lavorare i prodotti derivati dal maiale ed in particolare utilizzando le cosce di “suini neri” provenienti dalla vicina Fagagna.
Il figlio di Osvaldo, Napoleone Alberti, fu soldato nella Seconda Guerra Mondiale e rimase per sette anni prigioniero per poi rientrare e sposare Caterina Castellani: fu a lei che, riconoscendone l’intraprendenza e la forza di volontà, Osvaldo decise di affidare e trasferire le redini dell’azienda.
Ne seguirono nuove migliorie e ampliamenti e, nel 1963, fu registrato il marchio “La casa del Prosciutto”. L’azienda fu poi danneggiata pesantemente dal terremoto, ma Caterina decise di ricostruirla per riaprire il più presto possibile il negozio, l’osteria ed il prosciuttificio tanto da ricevere la Medaglia d’oro dalla Camera di Commercio di Udine e Pordenone nel 1979 per l’esemplare iniziativa di ricostruzione.
Negli anni ’90 La Casa del Prosciutto, dopo un importante intervento edilizio e di ammodernamento tecnologico, venne ulteriormente ottimizzata portando la produzione a circa 12.000 pezzi annui, arrivati poi a 15mila, nel 2018, sotto la guida di Carlo Alberti con il coinvolgimento della moglie Moira e della nuova generazione di famiglia, i suoi figli Marco e Luca.
Nel 2021 la Alberti srl ha ottenuto l’approvazione per il rilascio del Marchio “IO SONO FVG”; nel 2022 è stata inserita nel Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale e quest’anno, solo pochi giorni fa, il nuovo traguardo, che corona oltre un secolo di attività imprenditoriale.