Il Consorzio di Monfalcone dà seguito alla legge SviluppoImpresa.
Il Consorzio culturale del Monfalconese sarà partner attivo della crescita del territorio di cui vuole essere motore la legge regionale SviluppoImpresa. Il Cda dell’ente ha infatti deliberato in questi giorni l’adesione a ogni forma di aggregazione atta a dar seguito agli scopi della legge.
“Le attività promosse dalla legge – spiega il presidente del Ccm, Davide Iannis – corrispondono alle attività previste dal Consorzio in particolar modo nell’ambito delle attività dell’Ecomuseo territori”.
Il Consorzio non a caso ha intenzione di creare nella sede di Villa Vicentini Miniussi, a Ronchi dei Legionari, un punto di interpretazione dell’Ecomuseo Territori, con cui il Consorzio stesso ha, solo per citare un progetto, promosso la valorizzazione e conoscenza del Tirime su-Coppa Vetturino, il primo dessert, nato a Pieris, a essere battezzato in Italia in questo modo. Depositario della ricetta originale della famiglia di Mario Cosolo, il Ccm ha promosso la formazione e il successivo accreditamento dei locali che in tutto il Friuli Venezia Giulia ora ripropongono il dolce.
Con l’Ecomuseo il Ccm, che nel Museo della Cantieristica del Comune di Monfalcone ha portato le tele dipinte da Vito Timmel per il teatro del villaggio operaio di Panzano, acquisite e restaurate dall’ente, ha già realizzato anche un percorso di valorizzazione della storia del quartiere operaio e collaborato con il Consorzio di bonifica della pianura isontina, ente consorziato, in quello di conoscenza delle opere idrauliche del territorio. Con l’Ecomuseo, cui al momento aderiscono 58 realtà del territorio, negli anni sono stati creati percorsi a tema e collocata sul territorio una cartellonistica dedicata. Tutti interventi che confermano la coerenza del progetto del CCM.
Ricollocato nella nuova struttura di cui il Consorzio culturale si sta dotando, il patrimonio librario, artistico e fotografico ora custodito nell’edificio ottocentesco di Ronchi dei Legionari, Villa Vicentini Miniussi quindi si trasformerà.
“La villa, sede dei servizi del Consorzio, oggi solo in parte visitabile nella sua pienezza, è sacrificata per gli uffici e ha bisogno di un progetto di valorizzazione degli spazi interni già restaurati nei primi anni 2000 – afferma Iannis -. A questo scopo si sta sviluppando un progetto di valorizzazione in cui centrale è il ruolo dell’Ecomuseo in funzione della promozione, e anche dello sviluppo economico, del territorio”.