Bufera sull’ex sindaco di Remanzacco.
“Se fosse stato possibile, avrei lasciato come contropartita in Libia Di Maio, Salvini e la Meloni”. E ancora: “La Meloni l’avrei “impiegata” sul porto come “risorsa” dei marinai per i tanti “lavori” portuali“. Frasi scritte nero su bianco, o meglio sui social, con un post che, in seguito, è stato rimosso.
Tanto è bastato per scatenare la bufera su Dario Angeli, ex sindaco di Remanzacco (ora è consigliere comunale), accusato di aver usato espressioni sessiste contro la deputata di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Oltre alla replica della parlamentare, si sono sprecati i commenti di condanna verso quanto postato da Angeli.
Al coro di disapprovazione si unisce anche il Partito democratico, che appartiene alla stessa area politica dell’ex sindaco. “Le donne prima di tutto devono essere rispettate e chi non lo fa sbaglia e si deve scusare. Qui non hanno nessun rilievo il partito o le idee politiche di Giorgia Meloni: è stata colpita la persona e a lei va la solidarietà del Pd friulano che rappresento. Con l’auspicio che l’impegno di tutti contribuisca a mettere un freno ai fenomeni di hate speech che colpiscono soprattutto le donne sui social”. Interviene così il segretario del Pd provinciale di Udine, Roberto Pascolat, al quale si unisce anche la senatrice Tatjana Rojc (Pd). La parlamentare esprime “sconcerto e solidarietà per l’offesa contro l’onorevole Meloni. Una volta di più constatiamo che quando c’è da attaccare una donna è assai facile che scatti il riferimento alla sfera sessuale. A politici maschi non viene riservato questo trattamento”.
“Quanto scritto è veramente vergognoso. Augurare volgarità del genere a una donna, indipendentemente dall’appartenenza anche politica, merita una denuncia nelle sedi opportune” ha aggiunto Dusy Marcolin, presidente della Commissione regionale per le Pari opportunità.