Il Simposio internazionale della scultura di Reana continua a sorprendere

Il Simposio a Reana.

Il Simposio internazionale di scultura su pietra del Friuli Venezia Giulia di Reana del Rojale da ventitré anni replica con successo un evento in grado di offrire ai visitatori l’esperienza unica che consente di “entrare” dentro un’opera, apprezzandone l’idea dell’artista, comprendendo le potenzialità del materiale e la tecnica della sua realizzazione.

Lo ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo Sergio Emidio Bini, nel corso della sua visita al Parco di Vergnacco,
accompagnato dal presidente dell’associazione culturale “Il Faro”, Roberto Cossettini promotore del Simposio, in vista della cerimonia di chiusura prevista per domenica 20 settembre. L’assessore ha preso visione degli otto lavori in corso, incontrando tutti gli scultori, di cui ha apprezzato la tecnica e l’originalità dell’ispirazione.

In un anno così particolare, caratterizzato dalle restrizioni per la fruizione di eventi a causa del Covid-19, è un segnale molto confortante – è stato rilevato – che una manifestazione “en plein air” abbia potuto registrare il record di visitatori, oltre mille, pur modificando anche il periodo della sua realizzazione (da giugno a settembre).

Positiva, secondo l’assessore, anche la numerosa partecipazione femminile all’edizione 2020 del Simposio: su otto artisti invitati, sono infatti cinque le scultrici (Veronika Priehodova dalla Slovacchia, Rhea Marmentini dalla Spagna, Jacqueline Orams originaria del Perù e le italiane Beatrice Taponecco dalla Liguria e Silvia Maffioli dalla Lombardia). Tra gli artisti, sono al lavoro quest’anno Huynh Van Hoang originario del Laos, Max Seibald dall’Austria e Mario Lopes dal Portogallo.