A Udine nasce largo Antonio Bardelli, omaggio all’imprenditore friulano

Nuova intitolazione decisa dal comune di Udine per l’area compresa fra via Poscolle, via Zanon e via del Gelso

Non più solo via Poscolle alta: la piazzetta di fronte al Cinema Centrale da oggi si chiamerà Largo Bardelli. La Giunta comunale di Udine approva la delibera per aggiungere la denominazione dell’area dedicandola all’imprenditore friulano Antonio Bardelli, pioniere del commercio cittadino. La nuova zona intitolata all’imprenditore udinese, compresa fra via Poscolle, via Zanon e via del Gelso, prenderà il nuovo nome senza modificare gli indirizzi di residenti e commercianti delle vicinanze.

La delibera porta la firma di Arianna Facchini, assessora ai Servizi Demografici: “Dopo il passaggio in commissione toponomastica, che ringrazio per la collaborazione, martedì è stata approvata in giunta la delibera che approva il cambio di denominazione. Abbiamo voluto celebrare un personaggio importante nella storia della nostra città, in occasione dei 110 anni dalla sua nascita, che ricorreranno proprio questo 29 settembre. Il nuovo Largo Bardelli è stato, negli anni, un luogo nodale per il commercio udinese ed è per questo che abbiamo deciso di dedicarlo ad uno dei suoi più importanti protagonisti”.

Vero pioniere del commercio in città

Promotore dell’iniziativa insieme alla Facchini anche l’assessore Stefano Gasparin: “Quando il nipote di Antonio Bardelli, Stefano Gatti Bardelli, ci ha proposto questa intitolazione ho subito promosso di buon grado l’iniziativa. Ho avuto l’onore di conoscere Antonio, ormai tanti anni fa quando entrambi frequentavamo la sede della Libertas, e di condividere con lui diversi momenti che ricordo sempre volentieri. Bardelli nel dopoguerra è stato un vero e proprio pioniere del commercio a Udine, con la sua energia e le sue idee innovative è stato un traino per un intero comparto”.

Anche Alessandro Venanzi, vicesindaco con delega alle attività produttive, commenta la nuova intitolazione: “Bardelli è stato un indiscusso innovatore con riconosciute capacità imprenditoriali che ha fatto un pezzo di storia di Udine e di tutto il territorio friulano. Abbiamo voluto riconoscere ufficialmente il merito delle sue attività e delle sue idee che sono state lungimiranti in un periodo storico particolarmente complesso per il nostro Paese. Il nostro auspicio è che la sua figura possa essere di ispirazione per le generazioni presenti e future di imprenditori della nostra città”.

La storia di Antonio Bardelli

Antonio Bardelli nacque a Udine il 29 settembre 1914, ultimo di sette fratelli. La sua vita e la sua carriera sono emblematiche, da un lato, del dinamismo e della crescita economica che caratterizzarono l’Italia dal secondo dopoguerra in poi, e, dall’altro, della tenacia e dello spirito di intraprendenza di quella generazione di friulani, che, alle prese con le difficoltà legate alla fragilità di una zona di confine (si pensi alla rotta di Caporetto, prima, e alle incertezze relative alla definizione delle nuove frontiere a est alla fine della seconda guerra mondiale) ed economicamente depressa, seppero trovare strade alternative all’emigrazione, contribuendo alla crescita economica e sociale della terra natia.

Dall’officina meccanica alla galleria Il Lavoratore

A undici anni, Bardelli iniziò a lavorare come apprendista in un’officina meccanica per la riparazione di biciclette a Colloredo di Montalbano, mostrando sin da giovane una straordinaria dedizione al lavoro. A quattordici, intraprendente e ambizioso, aprì un piccolo negozio di mercerie a Colloredo di Prato. Nel 1945 decise di trasferire la sua attività a Udine, in via Paolo Canciani, con l’intenzione di sfruttare la centralità del capoluogo friulano nel commercio provinciale.

La svolta arrivò l’anno successivo, quando riuscì ad acquistare l’intero stabile di via Canciani. E li che, su un progetto affidato all’architetto Ermes Midena, nel 1947 venne realizzata una galleria coperta – un vero e proprio asse pedonale che collega via Canciani allo storico mercato di via Zanon- poi nota come Galleria “II Lavoratore“, dal nome dei grandi magazzini fondati dal Bardelli.

Una visione innovativa

Si trattava di un progetto che incarnava una visione realmente innovativa: concentrare diverse attività commerciali in un unico luogo, attirando clienti da tutta la provincia con un’ampia offerta e prezzi competitivi. La sua intuizione fu supportata da audaci strategie di marketing, come il lancio di volantini da un aereo e il rimborso delle spese di viaggio per i clienti provenienti da fuori Udine. Negli anni ’50, i grandi magazzini ll Lavoratore si ampliarono con al costruzione del nuovo edificio di via Canciani che, sempre su progetto Midena, si andò a inserire con discrezione nel tessuto storico e qualificandosi in modo garbato e silenzioso a scala urbana. Ne seguì anche una crescita dei dipendenti che a metà del decennio erano circa 80. La sua capacità di anticipare i trend di consumo e di innovare si manifestò nuovamente nel 1962 con l’apertura del primo supermercato alimentare, “Il Lavoratore”, che nel 1965, quasi a sugellare la nascita della Regione autonomia, inaugurò le filiali di Gorizia, Trieste e Pordenone.

Nuovi settori imprenditoriali

Tra la metà degli anni ’60 e la fine del decennio successivo, Bardelli diversificò ulteriormente le sue attività, investendo nei settori tessile, chimico ed edilizio. Si distinse, in particolare, nel periodo successivo al terremoto del ’76, quando si prodigò per fornire aiuti concreti (terreni e abitazioni) alle famiglie dei dipendenti colpite dal tragico evento. Il 1984 vide l’apertura del “supermercato Lavoratore fiera” a Torreano di Martignacco, che divenne il più grande centro commerciale della regione, noto come Città Fiera. Alla fine degli anni Ottanta le aziende di Bardelli contavano circa 800 occupati.

Nel 1989, Bardelli affidò la gestione delle sue attività ai figli Elsa e Antonio Maria, avuti dalla moglie Rita Giacomuzzi, sposata nel 1940. Questo passaggio gli permise di dedicarsi maggiormente a iniziative sociali, sostenendo progetti dell’istituto Bearzi e della comunità La Viartedi Santa Maria la Longa, come pure della Libertas. Antonio Bardelli morì a Udine il 28 giugno 2005.

Il ringraziamento della famiglia

A raccogliere l’importante eredità dell’imprenditore tutta la famiglia Bardelli, il nipote Stefano Gatti Bardelli commenta così l’iniziativa della giunta comunale: “Voglio innanzitutto ringraziare il Sindaco e gli Assessori Facchini e Gasparin per aver supportato fin da subito la nostra richiesta di intitolare quest’area della città ad Antonio Bardelli. Un mio ringraziamento personale va anche al consigliere regionale Igor Treleani che ha condiviso e sostenuto questa intitolazione. Quello di oggi è un riconoscimento importante che rispecchia e qualifica il sogno del nonno di collegare quella che era la Piazza del Pollame con via Mercatovecchio”.

“Quella visione, che prese forma nella realizzazione della galleria da lui immaginata, oggi viene ufficialmente valorizzata con questa intitolazione. Antonio ha portato avanti con passione e dedizione un sogno, fin da quando le sue disponibilità economiche non erano delle migliori. Un uomo dalla grande tenacia che si è costruito da solo, vero esempio virtuoso dell’imprenditoria del nostro territorio. Io e tutta la mia famiglia siamo davvero orgogliosi di poterlo ricordare oggi insieme a tutti voi”, ha concluso il nipote.