Nucleare, è made in Fvg il primo settore europeo per il reattore a fusione sperimentale

Presentato il Vacuum vessel realizzato nello stabilimento Mangiarotti-Westinghouse di Monfalcone

Questa mattina, nello stabilimento Mangiarotti-Westinghouse di Monfalcone, è stato presentato ufficialmente Vacuum vessel, il primo settore completato in Europa nel progetto internazionale di realizzazione di un reattore a fusione nucleare sperimentale.

La componente, che ospiterà il processo di fusione, è stata realizzata dall’impresa monfalconese in consorzio con Ansaldo energia e Waltert Tosto (Amw) ed è pronta per essere spedita a Cadarache, in Francia, sito di costruzione della futura centrale a fusione.

Si tratta di una camera entro la quale sarà confinato il plasma della fusione. Funge, dunque, come prima barriera per la radioattività e, al tempo stesso, fornisce l’ambiente a ultra alto vuoto necessario per la reazione nucleare. E’ costituito da più settori, ognuno dei quali composto da quattro segmenti; il settore completo pesa circa 390 tonnellate.

Un settore strategico

“Vacuum vessel è un prodotto made in Italy realizzato con tecnologia avanzata e un’opera ingegneristica di altissima specializzazione”, ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. “È la testimonianza che le aziende del Friuli Venezia Giulia possono essere competitive su scala internazionale nei settori più strategici: l’energia a fusione è uno di questi, in quanto può permettere di ridurre quasi del tutto l’emissione di scorie e può condurre a un vero cambiamento globale sul fronte dell’approvvigionamento energetico”.

“Questo progetto – ha aggiunto Fedriga – potrà dare nuova prospettive al Continente tanto dal punto di vista energetico quanto geopolitico. È importante ridurre il più possibile la dipendenza dell’Occidente da Paesi terzi, aumentando di conseguenza quella capacità decisionale che è cruciale per il futuro globale”.

Secondo il governatore, “poter sperimentare anche sul territorio nazionale l’utilizzo di nuove fonti di energia a basso impatto ambientale, rendendo chiara la distinzione tra fusione e fissione nucleare, è un passaggio imprescindibile nel percorso verso una sostenibilità tecnologica per l’Italia e per l’Europa. Questa innovazione non può che spingere le istituzioni a stanziare risorse e favorire gli investimenti del mondo produttivo“.

Nucleare fondamentale per la decarbonizzazione

“E’ chiaro, ormai, che l’energia nucleare è fondamentale per affrontare la sfida della decarbonizzazione, integrare il sistema energetico con una fonte sicura e pulita e potenziare la competitività della nostra industria”, ha commentato il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava. “Il Ministero ha indicato la traiettoria nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e ha investito i primi milioni di euro nella ricerca. Entro la fine dell’anno avremo anche un disegno di legge per il riordino della normativa. Indietro non si torna. Sono orgogliosa – ha concluso Gava – che il primo tassello del primo impianto di fusione europeo sia nato qui in Friuli Venezia Giulia”.