La carenza di medici di base in Friuli.
E’ allarme in Friuli, per la carenza dei medici di base. Lo dicono le difficoltà dei pazienti a trovarne uno, lo confermano i dati.
Si stima infatti che, in Fvg, ne andranno in pensione 470 su 850 in attività da qui al 2030, più della metà, di cui circa 200 relativi al territorio dell’ex provincia di Udine; già ora ne mancano più di 110 e altri 70 usciranno dal sistema sanitario per quiescenza nei prossimi due anni. Il tutto a fronte di una nuova generazione di professionisti che non riuscirà numericamente a coprire le carenze: allo stato attuale, infatti, ogni anno ne vengono formati 50 e non è detto che tutti decidano di seguire quella via. I Comuni provano in diversi modi ad attirarli: ne sono un esempio Monfalcone e Resia, che hanno offerto ambulatori e pure l’alloggio gratis.
In tutto questo, si inserisce anche il nodo dei tirocinanti, che hanno sopperito alla mancanza dei mmg con incarichi provvisori e sostituzioni. Recentemente, però, lo Stato ha bloccato il riconoscimento come tirocinio pratico di alcune attività: gli incarichi provvisori e i servizi di guardia medica, infatti, non saranno più riconosciuti come attività formativa, a causa della scadenza di un provvedimento, non prorogato, che era stato approvato in tempi di emergenza covid.
La questione ha creato ancora più allarme perché, ovviamente, molti giovani professionisti hanno rinunciato agli incarichi. Una svolta positiva potrebbe arrivare ora grazie ad un emendamento proposto dalla Commissione salute delle Regioni in modo unitario, che chiede la proroga, fino al 31 dicembre del 2023, del riconoscimento delle attività negli ambulatori di medicina generale quale attività pratica per i tirocinanti. Una proroga che certo non risolverebbe il problema della mancanza di organico, ma almeno non lo acuirebbe in zone già carenti.