L’esame dovrà chiarire le cause della morte della giovane Alessandra e del pilota Simone Fant
Continuano le indagini per chiarire le cause del tragico incidente dell’ultraleggero che, lunedì 2 settembre, è precipitato nei pressi dell’aviosuperficie di Premariacco e nel quale hanno perso la vita la studentessa 15enne di Roveredo in Piano, Alessandra Freschet, e il pilota Simone Fant, 31enne originario di Reana del Rojale.
La Procura della Repubblica di Udine ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, a carico di ignoti. Parallelamente, anche l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV) ha inviato una squadra investigativa in Friuli per condurre un’indagine indipendente sull’accaduto. Gli ispettori, nelle scorse ore, hanno esaminato i resti del Fly Synthesis Storch per cercare di ricostruire cosa possa aver causato l’incidente in volo che ha portato il velivolo a schiantarsi al suolo, prendendo immediatamente fuoco.
Attesa per le due autopsie
Per stabilire le cause del decesso della giovane passeggera e del suo istruttore sarà importante anche l’autopsia sulle due vittime della tragedia. L’esame sarà affidato lunedì 9 settembre al medico legale Lorenzo Desinan che, molto probabilmente, eseguirà già in giornata le indagini all’ospedale di Udine.
Il papà di Alessandra, Roberto Freschet, sarà assistito nell’inchiesta dall’avvocato Laura Ferretti del foro di Pordenone, mentre la famiglia Fant ha scelto di non affidarsi a un legale e, quindi, a un consulente di parte in vista degli esami autoptici.
Le indagini sono seguite con attenzione anche dalla comunità di Roveredo, che si è stretta attorno alla famiglia di Alessandra, e dai suoi compagni dell’Istituto Volta di Udine, dove la 15enne frequentava il percorso aeronautico.