Ultraleggero caduto a Premariacco, morta una 15enne e il pilota: cosa è successo e l’inchiesta

Cosa è successo a Premariacco, dove è caduto un ultraleggero.

Il volo e il tentativo di atterraggio, poi il drammatico incidente: la dinamica di quanto accaduto ieri è al vaglio dei carabinieri di Premariacco ma cominciano ad emergere le prime ricostruzioni e le prime ipotesi su cosa sia successo ieri.

I fatti.

L’ultraleggero Fly Synthesis decolla attorno alle 16 dall’aviosuperficie Fly & Joy di Premariacco; a bordo ci sono l’istruttore Simone Fant, 31 anni, e Alessandra Freschet, studentessa 15enne. E’ dopo circa 40 minuti di volo che la situazione prenda una brutta piega.

Ad osservare tutto, ci sono i compagni di Alessandra, un gruppo di studenti dell’Istituto Volta di Udine che riporteranno quanto hanno visto ai carabinieri. Secondo le ricostruzioni, il velivolo avrebbe tentato invano, anche a causa del vento, l’atterraggio. Instabile, il mezzo avrebbe poi ripreso quota tornando in assetto per un momento, prima di sbandare e precipitare al suolo. Poi le fiamme, nell’uliveto limitrofo al campovolo.

I soccorsi.

Alle 16.55, attivati dalla Sores, sul posto arrivano i vigili del fuoco di Cividale; trovano l’aeromobile caduto, incendiandosi, nel campo vicino all’aviosuperficie e i due occupanti riversi a terra (probabilmente hanno tentato di sfuggire alle fiamme trascinandosi fuori dal velivolo) ustionati. Mentre parte della squadra dei pompieri ha coadiuvato il personale sanitario a soccorrere le due persone, il resto dei soccorritori ha provveduto all’estinzione di alcuni focolai e alla successiva bonifica delle sterpaglie che si erano incendiate a seguito dell’incendio dell’aeromobile.

I soccorsi portano Simone e Alessandra in ospedale a Udine: sono gravi, hanno pesanti ustioni di terzo grado, vengono ricoverati in terapia intensiva prognosi riservata. In serata la ferale notizia: Alessandra non ce l’ha fatta; circa un’ora dopo muore anche l’istruttore.

Le cause dell’incidente.

Dell’incidente è stato avvisato il pm di turno. Spetterà ai carabinieri ricostruire le cause della tragedia, ma già emerge qualche ipotesi. Una di queste è che il vento di ieri avrebbe avuto una parte attiva in quanto accaduto: le raffiche infatti sono state di oltre 40 chilometri orari e potrebbero aver complicato un tentativo di atterraggio fatto con il vento in coda. Resta da verificare se le condizioni atmosferiche siano state l’unica causa.