Mattinata di ricerche sul Natisone: “Le acque si sono alzate in un attimo”

Continuano le ricerche dei tre ragazzi travolti dalla piena del Natisone.

Sono continuate per tutta la notte a Premariacco, le operazioni dei vigili del fuoco per la ricerca di 3 ragazzi travolti ieri dalla piena del fiume Natisone. Stanotte sono state effettuate ricognizioni aeree con droni sulle aree di ricerca e operazioni a terra da personale del Corpo nazionale esperto in soccorsi fluviali.

Al momento il dispositivo di soccorso messo in campo dal Corpo nazionale conta 40 tra specialisti sommozzatori, soccorritori fluviali giunti da tutti i Comandi della regione, dronisti, topografi, team speleo e l’elicottero del reparto volo di Venezia. Istituita una Unità di Comando Locale (UCL) sul posto per il coordinamento dell’intervento.

La zona è caratterizzata da numerosi avvallamenti creati dalle piene passate del fiume. La stradina che scende al fiume entra accanto a una piccola piattaforma e, poco dopo, proseguendo verso il ponte, il livello si abbassi notevolmente, per poi risalire e ritrovarsi su una collinetta. Proprio su questa collinetta i tre giovani avevano deciso di fermarsi.

L’Improvviso innalzamento delle acque

In pochi minuti la conca si sarebbe riempita d’acqua, impedendo ai ragazzi di attraversarla, poiché la corrente sarebbe diventata immediatamente impetuosa. Nonostante le due ragazze e il giovane abbiano tempestivamente chiamato i soccorsi e atteso l’arrivo dei vigili del fuoco, il livello dell’acqua sarebbe aumentato in maniera eccezionale in pochissimo tempo, rendendo impossibile un salvataggio immediato.

Un fiume pericoloso.

Chi lo conosce, sa che il Natisone è noto per le sue acque insidiose. Hanno spiegato che, qualche decina di metri più a valle, c’è un punto in cui l’acqua, anche in condizioni normali, raggiunge i 15 metri di profondità, con correnti e mulinelli che trascinano sul fondo e fanno incastrare tra i massi della forra. Solo chi conosce bene il fiume è consapevole dei suoi pericoli: i tre ragazzi, ignari di tutto ciò, non potevano immaginare la rapidità e la violenza con cui l’acqua poteva trasformare una tranquilla escursione in un incubo.

Il video delle ricerche.

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