La truffa di Premariacco.
Due signore anziane di Premariacco stavano per essere le vittime perfette della truffa del finto incidente. A spiegare l’accaduto Rocco Ieracitano, ex sindaco e consigliere della città, che ha raccontato, nei giorni scorsi, come si sono svolti i due tentativi di raggiro.
Il primo tentativo.
La prima trappola era scattata alle 11 qualche giorno fa, mentre Ieracitano era al lavoro aveva ricevuto una chiamata da parte di sua madre, 84 anni: “Mi dice che è in linea sul telefono fisso con mia figlia che sta piangendo disperatamente perché con il suo ragazzo hanno fatto un incidente frontale a Trieste, dove abita, purtroppo con la morte di un bambino di 3 anni – spiega Ieracitano – Cerco di restare calmo e le chiedo di dire a mia figlia che chiuda la telefonata con lei così posso chiamarla io. Sento mia madre parlare con mia figlia dal telefono fisso ma dopo 10 secondi mi dice che è caduta la linea”.
Il primo dubbio sulla veridicità dell’episodio era nato quando Ieracitano chiede alla madre di avvertire sua moglie che era a casa, ma lei gli risponde che si trova già lì. “Chiedo a mia mamma perché non si è fatta passare al telefono il moroso di mia figlia o mia moglie e mi risponde che lo ha chiesto, ma che erano impegnati con i carabinieri per il verbale”, continua Ieracitano, che a quel punto inizia a nutrire ancora più sospetti. “Faccio a mia madre l’ultima domanda: cosa voleva mia figlia da lei? Nulla, le ha solo chiesti quanti contanti e quanto oro riusciva e recuperare in 10 minuti perché da lì a poco sarebbero passati i carabinieri a prenderli per pagare la franchigia dell’assicurazione – racconta Ieracitano -. Le servivano 10.000 euro che, le ha detto, aveva già chiesto a me ma che io non combinavo, ecco perché mi ha cercato”. In quel momento tutto è stato chiaro per Ieracitano: si trattava di una truffa. Per avere qualche certezza in più ha chiamato anche il fidanzato della figlia che gli ha risposto di essere al lavoro e che la macchina era quasi a vista.
Il secondo tentativo.
La stessa scena si è ripetuta mezz’ora più tardi con la vicina di casa. “Questa volta l’incidente riguardava la figlia e chi chiamava da una caserma dei carabinieri era una testimone dell’incidente che stava cercando di aiutarla – spiega Ieracitano -. Sceneggiata durata poco visto che la vittima, più giovane e più in salute di mia mamma, ha chiesto quale caserma per andarci di persona smascherando la truffa“.