La cerimonia per ricordare i partigiani.
Una cerimonia è stata organizzata a Premariacco per ricordare i 26 partigiani impiccati 76 anni fa, esattamente il 29 maggio 1944, metà appunto a Premariacco e metà a San Giovanni al Natisone dopo averli scelti tra coloro che si trovavano incarcerati a Udine, in risposta a due rappresaglie con cui avevano perso la vita tre soldati tedeschi.
Il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, ha affermato durante l’evento che: “Per tanti ragazzi e ragazze, durante gli anni della guerra, quando il nostro Paese, ma l’Europa intera, cercava di sfuggire al giogo della dittatura e della sopraffazione, il Tricolore e la Patria erano ideali verso cui tendere e per cui dare tutto, anche la propria vita. Quei giovani di ieri hanno lasciato una eredità etica a noi amministratori pubblici, ai sindaci di oggi”.
I 13 uccisi a Premariacco erano giovanissimi partigiani del Fronte della Gioventù, età dai 17 ai 20 anni, catturati a Feletto una ventina di giorni prima. Gli altri erano 3 partigiani garibaldini di 16, 17 e 60 anni, arrestati nel corso del grande rastrellamento a Corno di Rosazzo del 27 maggio che diede a quel Comune un triste primato per il numero di deportati in Germania (oltre 40), e 10 carcerati dai 17 ai 41 anni. I loro corpi furono
lasciati penzolare da mattina a sera, prima di essere trasportati a Trieste, si pensa per essere bruciati nel forno della Risiera di San Sabba.
A fare da cornice, accanto al cippo e alla stele posati a ricordo perenne di quella tragedia, i vessilli di diverse rappresentanze partigiane a nome delle quali ha parlato il presidente dell’Anpi provinciale di Udine, Dino Spanghero, oltre a un’orazione ufficiale affidata a Nadia Mazzer.