La sagra dello struzzo di Pozzuolo del Friuli.
La sagra dello struzzo di Pozzuolo del Friuli, giunta all’edizione numero 25, ha festeggiato il quarto di secolo di “Quella mezza sporca dozzina”, la formazione musicale mobile celebre in tutta la regione e nata proprio nel comune friulano come costola della Società Filarmonica. Venticinque anni, un compleanno (doppio) che ha il sapore di comunità, divertimento e spensieratezza.
Alla serata di festa, domenica sera, ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin. “Basta guardarsi intorno per capire quanto siano apprezzati l’impegno e il lavoro della Pro Loco di Pozzuolo – ha esordito il presidente dell’Aula -, che con i suoi volontari realizza da anni qualcosa di importante per il territorio, qualcosa di cui essere orgogliosi: l’associazionismo ha un potere e una forza straordinari e queste realtà vanno sostenute perché hanno il merito di tenere vive le comunità“.
Poi i complimenti ai ragazzi di “Quella mezza sporca dozzina”.
“Un gruppo che non ha bisogno di essere raccontato perché conosciuto in tutto il Fvg – ha aggiunto Bordin, consegnando il sigillo del Consiglio al presidente Donato Lazzarini -. Sono 25 anni di passione: a voi va il ringraziamento per l’opera di diffusione della musica e della friulanità“.
Ai festeggiamenti, aperti dalla presidente della Pro Loco di Pozzuolo, Elisa Gasparini, ha partecipato anche il consigliere regionale Massimiliano Pozzo, che si è congratulato con i musicisti: “La parola che mi viene in mente è popolo: voi siete sempre stati in mezzo alla gente, avete fatto musica per la gente, e questo deve essere un vanto perché nell’accompagnare le comunità avete consegnato bellissimi ricordi a tutti noi. È qualcosa che vale molto: sono sicuro che in futuro ne regalerete altri, grazie alla vostra passione e alla vostra forza”.
La sagra e i piatti.
“Quella mezza sporca dozzina” si è quindi esibita facendo scatenare il pubblico presente alla sagra. La manifestazione, che si chiuderà il 6 agosto, porta con sé numeri importanti: non solo i 25 anni di storia (è la prima sagra dedicata allo struzzo in Italia), ma anche oltre mille presenti ogni sera e 186 volontari censiti, di età compresa tra i 12 e i 92 anni (sono quelli di Mariute, la signora che si occupa della preparazione degli gnocchi).
Sono loro, secondo Gasparini, uno dei punti di forza della manifestazione: “I volontari in questi giorni hanno dimostrato determinazione e grande voglia di fare, dividendosi tra i preparativi della festa e la sistemazione dei danni causati dal maltempo alle loro abitazioni. L’altro elemento fondante sono i piatti: lo struzzo, proveniente da allevamenti friulani, viene declinato in diverse modalità, dal ragù allo spezzatino, ed è molto apprezzato”.
La festa propone anche un’area giovani, con un palco a sé stante, aperitivi e birreria, un’enoteca, con i migliori vini del Friuli Venezia Giulia, e la pesca di beneficenza, con premi gastronomici. Spazio anche alla cultura con la mostra di Armando Copetti, artista di Gemona che espone 47 delle sue opere in mosaico.
Alla festa erano presenti anche Gianfranco Beltrame, presidente dalla fondazione per 6 anni, il vicepresidente Ivan Duca, e il sindaco di Pozzuolo del Friuli Denis Lodolo. “Questa manifestazione ci dà grandi soddisfazioni. Riunisce la comunità, ed è anche la prima sagra ad aver dato una svolta importante sul tema rifiuti – ha sottolineato il primo cittadino -: qui si mangia in piatti di ceramica e si beve in bicchieri di plastica lavabile, l’unico rifiuto prodotto è l’umido. Siamo orgogliosi di quanto la Pro loco ha fatto e sta facendo per la gente”.