Al Centro Balducci la mostra Panta Rei.
Inaugurata al Centro Balducci la mostra “Panta Rei: vite migranti lungo la rotta balcanica”, un’installazione che ricalca le principali tappe del viaggio via terra lungo la rotta balcanica da parte di chi – dal Pakistan, dall’Afghanistan, dalla Siria, dall’Iraq, come anche dal Kosovo, dal Marocco, dall’Algeria, dall’Iran, dall’Eritrea, dal Congo e dal Camerun – cerca di raggiungere l’Europa; dal momento della partenza da casa, all’attraversamento dei confini, alle violenze, ai respingimenti, alla sospensione della vita in un campo profughi, fino all’arrivo a destinazione, dove identità e memoria personale vanno ricucite per poter nuovamente immaginare un futuro e continuare a vivere.
Per raccontare questo viaggio e i principali cambiamenti avvenuti lungo le rotte dei Balcani dal 2015 ad oggi, l’installazione fa uso di foto, suoni, pannelli di testo, mappe, video e, soprattutto di oggetti originali ritrovati nei diversi Stati attraversati dalle persone in cammino.
I temi
Il progetto affronta diversi aspetti del percorso migratorio attraverso la rotta balcanica. Oltre a concentrarsi sugli aspetti drammatici del viaggio, delle morti spesso invisibili, dei respingimenti illegali ai confini dell’Unione Europea e della vita nei campi profughi trasformati in veri e propri ghetti, scopo di Panta Rei è anche quello di fare memoria del presente, informare e far riflettere sui concetti di migrazione, convivenza, libertà di movimento e diritto di restare e abitare un luogo, dando corpo e voce ai principali protagonisti di oggi. L’installazione è divisa in cinque sezioni che ricalcano il percorso mentale e corporeo compiuto da chi lascia la propria casa. I temi della mostra sono: il viaggio, il campo, la famiglia, l’identità e i sogni.
L’installazione è ideata da Anna Clementi e Diego Saccora ed è visitabile fino a sabato 12 ottobre dalle 8 alle 14 e dalle 16 alle 19 oppure su appuntamento per i gruppi.
Anna Clementi ha lavorato come operatrice all’interno del sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati di Venezia. Arabista e insegnante di arabo, ha lavorato per alcuni anni tra Siria e Palestina occupandosi di giornalismo e collaborando con organizzazioni non governative e in Grecia dove ha svolto attività di sostegno e di supporto ai senza fissa dimora e alle persone migranti.
Diego Saccora ha lavorato come operatore sociale nell’ambito dei minori stranieri non accompagnati e dei minori in misura cautelare. E’ attivo nell’associazionismo con progetti rivolti ai giovani e all’inclusione sociale dei neo-maggiorenni e dei richiedenti asilo. Dal 2018 vive spesso in Bosnia e lungo i Balcani dove svolge attività di sostegno e supporto alle persone migranti.