Il nuovo testo approvato a Povoletto accorpa tutte le precedenti tasse.
“Un grande lavoro di squadra”. Così Questo il commento dell’assessore al Bilancio e Patrimonio, Lisa Rossi, il giorno dopo l’approvazione del regolamento del canone unico del Comune di Povoletto che entrerà ufficialmente in vigore il primo gennaio 2021.
Il nuovo testo è consequenziale all’entrata in vigore della legge 160/2019 che istituisce un unico regolamento che norma il canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria e mercatale. Il regolamento è stato rivisto anche alla luce delle recenti disposizioni recate dalla legge di bilancio 2021. Il regolamento quindi sostituisce le precedenti Tosap, Cosap, Cimp e canoni per la concessione d’uso del demanio stradale.
“Per la stesura e la personalizzazione del regolamento – spiega Rossi – è stato fatto un lodevole lavoro di squadra, con l’ufficio commercio in prima linea affiancato dalla polizia locale per la parte della regolamentazione, dall’ufficio tecnico, dall’anagrafe e dalla ragioneria. Tutto il personale ha dato il suo contributo nello specifico settore di attività e il risultato è stato un atto omogeneo e che rispecchia le esigenze del nostro territorio. Rispetto al precedente regolamento – continua l’assessore –, abbiamo cercato di semplificare le categorie per la determinazione del canone riducendole a due. Le categorie sono state individuate in base ad un coefficiente che tiene conto della loro importanza desunta dal contesto urbanistico-edilizio, dalla presenza in zona di pubblici servizi, nonché della particolare accessibilità attraverso mezzi di trasporto pubblico, del flusso turistico delle iniziative commerciali, della densità di traffico pedonale e veicolare”.
Tra le novità del nuovo testo si segnala l’esenzione al pagamento del canone per annunci mortuari, religiosi, patriottici e di beneficienza, una scelta rivolta soprattutto alle associazioni di volontariato che operano sul territorio. Il regolamento permetterà ora di deliberare in tempi ristretti, fornendo soluzioni operative coerenti con la norma primaria e nei limiti degli spazi di autonoma regolamentazione delle entrate che l’ordinamento riserva ai Comuni.