La denuncia di Conficoni sui ritardi della Regione Fvg.
Trentotto volte. Tanti sono stati gli sforamenti dei livelli di attenzione delle polveri sottili a nel 2020 a Pordenone e ancora più pesanti negli altri paesi del Friuli Occidentale, come Brugnera che ha registrato 67 sforamenti, Sacile 52, Morsano 50 e Porcia fermatasi sul limite consentito di 35 giornate.
“Nonostante il lockdown abbia ridotto gli spostamenti, lo scorso anno lo smog nell’area pordenonese ha superato i livelli di guardia”, denuncia il consigliere regionale del Pd Nicola Conficoni, commentando i dati pubblicati dall’Agenzia regionale per l’ambiente riguardanti la qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia nel 2020.
“Dal punto di vista emergenziale – prosegue Conficoni – , sono solo una ventina i Comuni che hanno adottato il piano di contenimento degli episodi acuti, mentre sul versante strutturale il piano regionale di miglioramento della qualità dell’aria è fermo da due anni ai blocchi di partenza. Le azioni delle Giunta sono ancora timide sul fronte della lotta all’inquinamento”.
I dati rilevati dall’Arpa evidenziano un calo dell’ozono, ma un aumento delle polveri sottili rispetto al 2019. In diverse realtà, infatti, il valore limite giornaliero è stato superato più di 35 volte durante il 2020. Se a Udine e Trieste l’aumento del Pm10 è rimasto contenuto sotto la soglia di allerta, rispettivamente con 13 e 14 giornate di sforamento, la situazione nel Pordenonese è peggiore.
A detta del consigliere, “questi dati non possono essere sottovalutati. Nel 2018, l’assessore regionale Fabio Scoccimarro dichiarò che il piano di miglioramento della qualità dell’aria era una priorità, ma a oltre due anni siamo ancora ai blocchi di partenza. Pur riconoscendo alcune isolate azioni, come lo sblocco sugli incentivi delle auto elettriche dopo tante pressioni, sulla mobilità ciclabile sono stati fatti passi indietro, così come sugli incentivi per il rinnovo delle caldaie, dove invece il Governo è intervenuto con lo sgravio fiscale del 110%”.