Scoperti sei lavoratori in nero in un allevamento di polli: sospesa una ditta di facchinaggio

Sei lavoratori in nero scoperti nel Friuli Occidentale.


I finanzieri del Comando Provinciale di Pordenone hanno scoperto sei lavoratori in nero all’interno di un allevamento nel Friuli Occidentale, intenti a caricare pollame destinato al macello. L’operazione è avvenuta in collaborazione con i veterinari dell’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale (A.S.F.O.), impegnati nella tutela della salute e del benessere animale.

L’intervento delle Fiamme Gialle del Gruppo di Pordenone è stato effettuato alla fine del ciclo di accrescimento dei polli, un momento cruciale in cui il trasporto verso gli impianti di macellazione deve essere eseguito rapidamente. Durante l’operazione, i finanzieri hanno individuato nove braccianti stranieri, impiegati da una ditta di facchinaggio veneta, cui la società agricola proprietaria dell’allevamento aveva affidato il servizio.

Dall’analisi della documentazione fornita dalla ditta, è emerso che i nominativi dei lavoratori riportati non corrispondevano a quelli effettivamente presenti sul posto. Per sei di loro non risultava essere stata effettuata la comunicazione obbligatoria al Centro per l’Impiego, condizione necessaria per regolarizzare la loro posizione lavorativa.

Alla società di facchinaggio è stata contestata l’assunzione di sei braccianti in nero, con l’applicazione della cosiddetta “maxi sanzione”, che può variare da un minimo di 11.700 euro a un massimo di 70.200 euro. Inoltre, è stata proposta al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro la sospensione dell’attività imprenditoriale, in quanto il personale irregolare impiegato superava il 10% del totale dei lavoratori regolarmente assunti.

Dal 1 gennaio 2024, la Guardia di Finanza di Pordenone ha identificato 200 lavoratori in nero e 17 irregolari, con 106 aziende verbalizzate. Per 49 di queste è stata proposta la sospensione dell’attività al fine di contrastare l’impiego di manodopera non regolare.