Pordenone Capitale Italiana della Cultura: l’audizione a Roma e la grande attesa della città

L’audizione a Roma per la candidatura di Pordenone a Capitale Italiana della Cultura

Si sono da poco concluse le audizioni pubbliche presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma, durante le quali Pordenone ha potuto presentare nel dettaglio alla Giuria il dossier “Pordenone 2027. Città che sorprende: un momento decisivo del percorso di selezione, che ha visto impegnate, fra ieri e oggi, le 10 città finaliste

L’audizione, iniziata in orario alle 10:15 e durata un’ora, ha visto nella prima mezz’ora gli interventi del Vicesindaco reggente Alberto Parigi, dell’eurodeputato, ex sindaco e attuale assessore al PNRR Alessandro Ciriani, il presidente di Cinemazero Marco Fortunato in rappresentanza degli operatori culturali della città, Ilaria Morganti di Itinerari Paralleli, l’agenzia che ha curato assieme al Comune il progetto di candidatura, il percorso di co-progettazione e la realizzazione del dossier di candidatura. Il compito di chiudere la presentazione è stato affidato a Gabriele Pillot e Valentina Nachira, rispettivamente 24 e 21 anni, che hanno dato voce alle giovani generazioni. Gli interventi sono stati coordinati da Linda Di Pietro di Itinarari Paralleli. 

Dopo l’esposizione, come da programma, spazio alle domande da parte della Giuria per altri 30 minuti e un appello finale affidato al Presidente della Regione FVG Massimiliano Fedriga, collegato da remoto. 

L’intera presentazione è stata accompagnata da due interpreti in lingua dei segni, Carmela Orfanò e Giulia Prati, mentre l’illustratrice pordenonese Sara Pavan, direttrice artistica dei progetti speciali del Palazzo del Fumetto, ha dato vita in tempo reale ad una rappresentazione grafica delle parole dei relatori sullo schermo. 

La delegazione.

Una delegazione folta e partecipe ha accompagnato i relatori. Erano presenti in sala undici sindaci del territorio provinciale (comuni di Brugnera, Casarsa, Cordenons, Meduno, Morsano al Tagliamento, Pasiano di Pordenone, Roveredo in Piano, Sacile, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo, Zoppola), enti e istituzioni (Promoturismo FVG, Asfo, Consorzio universitario, Isia Design, Università di Udine), operatori culturali (Blues in villa, Centro studi Pasolini, Cinema Muto, Complotto adriatico, Dedica, Jazz insieme, Palazzo del fumetto, Pordenone Pensa, Scensasonica), operatori del sociale (Fondazione Bambini e autismo, Fondazione Down FVG, Nuovo cinema Don Bosco, Voce Donna), partner e sponsor locali e nazionali (GSE, Associazione Sviluppo e territorio, Atap, BCC, Pordenone Fiere) e le agenzie che hanno collaborato al progetto (Itinerari Paralleli, I Mille, Care). Erano presenti per dare il proprio sostegno anche prof. Andrea Maggi, docente, scrittore e volto televisivo e il musicista Vittorio Centrone, in arte Lemuri

I commenti a caldo dei relatori 

Il Vicesindaco reggente Alberto Parigi: “L’audizione si è svolta in modo positivo. I commissari sono rimasti colpiti dal nostro dossier, che è riuscito a sorprendere. Ma non si tratta solo di visione: c’è anche la concretezza dei progetti che proponiamo. Le relazioni sono state chiare e dettagliate, così come le risposte alle domande della giuria, esaudendo tutte le loro richieste di informazioni e di approfondimento. Siamo fiduciosi.” 

L’Europarlamentare Alessandro Ciriani: “Tutte le armi che potevamo sfoderare per emozionare la commissione e per presentare nel modo più consono Pordenone, le abbiamo sfoderate. A me sembra sia andata bene, anche se per l’ultima parola ovviamente non si sa mai e dovremo attendere il 12 marzo. Ciò che resta però è che questo grande progetto, indipendentemente dall’aggiudicazione del titolo, consentirà a Pordenone di avere un masterplan, cioè un grande progetto di architettura culturale e di sviluppo urbanistico da mettere a terra. E questo non solamente per il nostro capoluogo ma per l’intero territorio. Questo è stato anche un grande collante per l’intera Provincia, lo dimostrano i sindaci, le associazioni, le realtà che vi operano e di questo dobbiamo essere orgogliosi.” 

Il Vicepresidente e assessore regionale alla Cultura e allo Sport Mario Anzil: “Volevo testimoniare il plauso di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia al Comune di Pordenone e a tutti quanti hanno collaborato a elaborare questo dossier di candidatura – presentato oggi in maniera ottimale a Roma al Ministero della Cultura – per lo straordinario lavoro fatto e al contempo garantire il supporto di Regione Autonoma FVG a questo progetto.” 

Il Presidente di Cinemazero Marco Fortunato: “Direi che siamo soddisfatti, speriamo che dalla nostra presentazione sia emersa tutta questa vivacità e potenzialità che ha il sistema culturale di Pordenone, davvero una cosa unica sul territorio.” 

I temi trattati 

Ha preso parola per primo il Vicesindaco reggente Alberto Parigi, invitando l’auditorio in un ideale viaggio nello stupore, all’interno di una città dallo spirito adolescente, con un’attitudine non convenzionale e anticonformista, che aspira a essere una città di provincia ma non provinciale.  

È poi intervenuto l’ex sindaco di Pordenone, oggi Europarlamentare, Alessandro Ciriani che ha raccontato il passato, il presente e il futuro della città: da territorio rurale a città industriale, caratterizzata da una crescita lenta ma tenace, verso il benessere e lo sviluppo del cosiddetto “sistema Pordenone”, ricordando che servono servizi e una rigenerazione urbana, o creazione ex novo degli spazi, dove la comunità e le diverse realtà creative del territorio possano trovare espressione, citando ad esempio il Polo Tecnologico, l’ex Birrificio, Piazza della Motta e il nuovo padiglione di Cinemazero. 

Con il suo intervento, il Presidente di Cinemazero Marco Fortunato, ha fatto riferimento al dossier, l’ha descritto come un percorso di assolutaco-creazione, di lavoro condiviso per una visione plurale all’insegna della multidisciplinarietà tra le varie arti, che a Pordenone si intrecciano e si contaminano, sempre all’insegna della sensibilità: pensare cioè che la cultura debba essere per più persone possibile, con il sogno di essere la prima Capitale italiana della Cultura ad accesso totale. 

Ilaria Morganti di Itinerari Paralleli, ha spiegato come Pordenone si prepara a diventare Capitale Italiana della Cultura con un piano triennale che include preparazione, celebrazione e eredità. Mira a creare un modello di governance duraturo per le politiche pubbliche e a valorizzare le risorse locali anche attraverso l’associazione Sviluppo e Territorio. Il programma si concentra su una cultura di prossimità, migliorando l’ospitalità turistica e istituendo un sistema di monitoraggio in collaborazione con L’Aquila. Un comitato under 30 e “Scuola Capitale” coinvolgeranno attivamente i giovani, con l’obiettivo di creare opportunità per loro e garantire che l’eredità culturale della città continui nel tempo. 

Infine, le testimonianze di Gabriele Pillot e Valentina Nachira, che sono stati capaci di emozionare con il loro intervento sentito e genuino. Hanno espresso l’entusiasmo e la speranza dei giovani per questa candidatura. Gabriele, attivo nella vita culturale locale, vede questa candidatura come un’opportunità per dare visibilità alla città e creare un futuro migliore. Valentina, studentessa fuori sede, ha riscoperto Pordenone durante il processo di candidatura e ne apprezza l’impegno verso la cultura, la sostenibilità e l’inclusione. Entrambi sognano una Pordenone valorizzata a livello nazionale, capace di offrire opportunità di crescita e realizzazione per le nuove generazioni. Il loro auspicio è che Pordenone diventi un luogo in cui i giovani scelgano di rimanere o ritornare, attratti da una vibrante scena culturale. 

Le domande della giuria 

La seconda parte, dedicata alle domande della Giuria, ha dato la possibilità ai relatori di soffermarsi anche su alcuni specifici progetti, fra gli oltre 50 presenti nel dossier. Il Vicesindaco reggente Alberto Parigi, chiamato a rispondere sul tema dell’Università, ha evidenziato il percorso, già iniziato con il progetto di riqualificazione del Centro Valle – il cosiddetto “Bronx” – che porterà Pordenone a diventare una città compiutamente universitaria. Parlando poi di riqualificazione urbana, si è soffermato sul recupero dell’area ex Tomadini, un gioiello per ora sconosciuto e inaccessibile, nascosto fra il fiume Noncello e le antiche mura, che verrà aperto alla città. 

Tomaso Boyer, di Itinerari Paralleli, ha risposto in merito al percorso partecipativo che ha portato alla costruzione del dossier assieme a tutti gli stakeholder, interlocutori molto vari e diversi fra loro: sindaci, organizzazioni, associazioni, istituzioni, imprese hanno dato i loro input utili a orientare il lavoro. Un lavoro preparatorio confluito in alcune giornate di scrittura e costruzione partecipata del dossier, con tutto il sistema Pordenone coinvolto. 

Numerosi gli altri temi posti dalla Giuria, dal ruolo internazionale che una capitale deve interpretare alle modalità di coinvolgimento del territorio. Ogni quesito ha trovato risposta, grazie agli interventi puntuali e dettagliati di Flavia Maraston, dirigente del Settore istruzione, politiche giovanili, cultura, sport e grandi eventi del Comune di Pordenone e ancora dei diversi relatori.  

La giuria ha espresso un apprezzamento esplicito per il dossier puntuale, privo di fronzoli, diretto, che poco spazio lascia a domande di approfondimento e per come la delegazione pordenonese, peraltro così nutrita e partecipata, sia riuscita a illustrare in maniera compiuta e convincente un tema cardine di questa candidatura: come conciliare vocazione industriale con ambizione a polo culturale. “Se Mecenate ci saranno, Virgilii non mancheranno”, ha sintetizzato efficacemente uno dei giudici, citando Marziale.