La procura di Pordenone ha aperto un’indagine sulla morte di Roberto Sonego, sacilese di 65 anni deceduto all’ospedale di Pordenone lo scorso 30 dicembre. Sul corpo dell’uomo sono stati notati un ematoma e alcuni graffi, segni che non risultavano nella cartella clinica del paziente, costretto a letto a causa di una grave malattia.
Roberto Sonego, ex dipendente di Ambiente Servizi, aveva dovuto affrontare il pre-pensionamento a causa di una malattia che lo aveva debilitato negli ultimi anni. La sua morte, avvenuta il 30 dicembre, ha sollevato dubbi e preoccupazioni tra familiari e conoscenti, portando la procura ad approfondire la vicenda attraverso un’autopsia.
Le indagini.
Il sostituto procuratore Federico Baldo ha deciso di non trascurare alcun dettaglio, aprendo un fascicolo d’indagine che attualmente procede su due fronti: gli accertamenti affidati alla polizia e l’autopsia. Al momento, le due ipotesi di reato al vaglio sono l’omicidio colposo e il falso. Tuttavia, i primi riscontri sembrano escludere la possibilità che la morte del paziente sia legata agli strani segni rilevati. Resta, quindi, da capire come e perché siano comparsi tali segni, senza che ve ne sia traccia nei documenti medici precedenti.
L’indagine ha portato a iscrivere nel registro degli indagati due professioniste sanitarie, atto formale che ha permesso ai loro avvocati di partecipare all’autopsia. La famiglia di Sonego, nel frattempo, è in attesa del nulla osta della procura per poter celebrare il rito funebre a San Michele, seguito dalla sepoltura a Sacile.
Roberto Sonego viene ricordato dai vicini di casa come una persona affabile, semplice e sempre disponibile. Durante le festività natalizie, una febbre causata da un’infezione improvvisa lo aveva costretto al ricovero in ospedale, dove purtroppo è morto. La mancanza di una spiegazione chiara riguardo all’ematoma e ai graffi sul suo capo ha scatenato una serie di domande e preoccupazioni, rendendo l’indagine della procura un passo fondamentale per gettare luce su questa vicenda.