Il pastificio Artusi a Pordenone con i suoi ravioli al granchio blu, che sarà protagonista ad Aquafarm.
Il granchio blu, l’ormai celebre crostaceo alieno, sarà protagonista di un evento nella cornice dell’arena show-cooking di Aquafarm, evento internazionale di acquacoltura, molluschicoltura, algocoltura e industria ittica ospitato nella Fiera di Pordenone alle ore 13 di mercoledì 14 febbraio.
Nell’occasione verranno presentati due prodotti a base della preziosa polpa del temibile crostaceo: ravioli al granchio blu e ravioli al granchio blu e radicchio del Pastificio Artusi. Sarà inoltre presentato il libro ‘Granchio Blu Minaccia o Risorsa?’ di Paolo Caratossidis.
“È un’occasione importante per promuovere una strategia di valorizzazione di un prodotto della pesca che nel mondo è già apprezzato e che ha già conquistato il settore della ristorazione di qualità”. Esordisce così Paolo Caratossidis, promotore del primo Granchio Blu Network e presidente di Cultura & Cucina, l’associazione di promozione eno-gastronomica che sta studiando il fenomeno sotto i profili economici, sociali e culinari.
“Prodotto da salvaguardare”.
“Alla filiera del Granchio Blu mancano ancora alcuni tasselli fondamentali, dato che in Italia vengono importati quantitativi significativi di polpa di granchio blu, soprattutto dalla Grecia e dalla Tunisia”, questa l’opinione di Caratossidis. “Vista l’entità del fenomeno e il suo valore commerciale, sarebbe ora di comprendere che il prodotto “granchio blu” italiano dovrebbe essere salvaguardato e non demonizzato”, ha detto ancora l’esperto.
Lollobrigida al taglio del nastro.
Ad Aquafarm è atteso per il taglio del nastro anche il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida che sta gestendo un dossier estremamente complesso che vede il settore della molluschicoltura di Veneto ed Emilia-Romagna in agitazione dalla scorsa estate.
Con l’inserimento nell’elenco delle denominazioni delle specie ittiche di interesse commerciale, si è dato avvio alla valorizzazione del prodotto che dovrà essere poi sviluppata attraverso una strategia mirata alla realizzazione di una vera e propria filiera di consumo.
“Bisogna iniziare a promuovere seriamente la nascita di una filiera virtuosa che porti valore al nostro territorio con azioni mirate a contenere l’import del crostaceo e alla lavorazione e commercializzazione del prodotto nostrano. Solo in Veneto fino ad ottobre 2023 sono state commercializzate dai sei mercati ittici regionali e dal consorzio pescatori Polesine oltre 400 tonnellate che toccherebbero quasi quota 1000 con quelli mandati sciaguratamente al macero perché sotto taglia dal punto di vista commerciale”, ha concluso Caratossidis.