Pride bagnato, pride fortunato: nonostante la pioggia, gli organizzatori considerano questa quarta edizione di FVG Pride un grande successo. 7000 partecipanti è un numero inaspettato: lo speravano, ma l’incertezza del meteo della settimana era una grande incognita.
“Non avremmo dovuto dubitare dell’entusiasmo dei partecipanti: lo scorso 10 giugno rimarrà nella storia non solo come il primo Pride a Pordenone, ma come uno dei più partecipati nella storia della manifestazione. Abbiamo attraversato le vie principali della città Viale Dante, Viale Marconi – e il Corso Garibaldi, rendendo quindi finalmente realtà lo slogan di questa edizione: “Resistenza in corso”, e abbiamo riempito le vie e il Corso con carri colorati, musica, balli e persone di tutti i generi, identità ed età. Il corteo si è fermato in piazza XX Settembre a causa di una bomba d’acqua, che ha costretto il corteo a una pausa prolungata”.
“Le partecipanti però non si sono fatte scoraggiare: accolte nei negozi e nei bar o riparate sotto i portici, hanno pazientemente aspettato che il corteo ripartisse a pioggia finita – continuano – . Abbiamo assistito a bellissime scene di solidarietà, in cui volontarie e partecipanti si sono fatte in quattro per aiutare a proteggere carri e attrezzature, scambiarsi cibo e vestiti caldi. E’ questo lo spirito del Pride e l’accoglienza della città che vogliamo ricordare: l’affetto e l’entusiasmo dei molti, piuttosto che l’inciviltà di un singolo, che ha gettato un sacchetto di rifiuti sul corteo”.
“Abbiamo sentito forte l’abbraccio di tante persone, la loro gratitudine per questo evento che non hanno abbandonato nemmeno sotto la pioggia. Abbiamo sentito la rabbia dei discorsi in piazza XX Settembre, che hanno denunciato le discriminazioni ancora in atto in questa Regione, in questo Paese e nelle sue leggi. Abbiamo visto manifestanti ballare sotto la pioggia, cantare nei portici, inondare con il loro colore e la loro gioia corso Garibaldi fino a riempirlo”.
“La commozione è tanta: l’incertezza del meteo era una grande incognita, e la partecipazione ci scalda il cuore. Abbiamo sentito tanti ringraziamenti, ma vogliamo essere noi a ringraziare tutti: le associazioni che hanno animato il Pride Village, le realtà che hanno collaborato con noi per organizzare i nostri eventi, le nostre volontarie che si sono fatte in quattro per rendere possibile questo evento, i partecipanti che hanno riempito le strade, il parco per l’after party – nonostante i problemi tecnici e la pioggia! – e il Papi On per la festa di chiusura, i pordenonesi che ci hanno accolti con un sorriso, un saluto, un applauso. Pordenone ci ha dimostrato di essere pronta e ben più avanti dei suoi politici: la società civile già ci accoglie, e ancora una volta è la politica ad arrancare”.