Esercitazione antisismica per i bambini di Pordenone.
La campanella suona tre volte e i bambini escono in ordinata fila indiana per riversarsi nei punti di ritrovo all’esterno: non è una normale ricreazione, ma una prova di evacuazione nell’ambito dell’esercitazione antisismica cui oggi hanno partecipato 4mila alunni delle scuole di Pordenone, in una iniziativa ideata dalla Protezione Civile.
“La prevenzione – ha detto l’assessore regionale Riccardo Riccardi che ha assistito al test di emergenza – è un caposaldo della Protezione civile; metterla in atto con gli alunni delle scuole
consente di consegnare a loro le prime nozioni basilari, utili per il loro presente e il loro futuro”.
A presidiare le operazioni, messe in atto l’ultima volta a Pordenone nel 2018, erano presenti anche i volontari della Protezione civile che hanno coordinato la simulazione. Al termine della giornata è stata consegnata ad ogni classe un attestato di partecipazione all’esercitazione.
Come ha ricordato l’esponente della Giunta regionale, quello di oggi sembra essere stato per i ragazzi un gioco ma contiene un messaggio importante legato alla prevenzione. Quest’ultima, infatti, altro non è che il modo in cui imparare i comportamenti corretti da mettere in atto nel momento del bisogno, che ha ancor più valore se i destinatari del messaggio sono i giovani. Sapere come agire in caso di emergenza è infatti parte di un percorso di crescita, attuato in questo caso grazie alla sinergia tra l’amministrazione pubblica e il sistema scolastico regionale.
La Regione ha poi evidenziato come il Friuli Venezia Giulia sia diventato nel tempo un modello non solo di ricostruzione ma anche di gestione delle emergenze, grazie agli insegnamenti che nel 1976, all’epoca del terremoto, l’allora commissario per la ricostruzione Giuseppe Zamberletti portò in queste zone d’Italia e che poi fecero scuola a livello nazionale e internazionale. Tra questi la nascita della Protezione civile, il sistema della gestione delle emergenze e il grande lavoro di prevenzione, elementi che continuano a contraddistinguere l’attività compiuta nella nostra regione.