A causa delle nevicate e due tir messisi di traverso a Fiume Veneto.
Le forti precipitazioni nevose, due tir che si mettono di traverso bloccando l’autostrada e creando una lunga fila di mezzi e una donna incinta con contrazioni da parto che rischia di non arrivare in tempo in ospedale. Solo l’intervento della polizia stradale di Pordenone ha scongiurato il peggio e consentendo all’auto di ripartire alla volta dell’ospedale.
Nella mattinata di lunedì 28 dicembre un pattuglia della Sezione Polizia Stradale di Pordenone interveniva nel raccordo autostradale di Fiume Veneto, dove era stato segnalato un blocco del traffico dovuto alle precipitazioni nevose in atto. Giunti sul posto gli operanti constatavano una colonna di veicoli fermi.
Gli agenti notavano la presenza di due mezzi pesanti che a causa del fondo stradale ghiacciato e della lieve salita del tratto stradale, erano posizionati rispettivamente uno di traverso sulla corsia di marcia e l’altro fermo sulla corsia di sorpasso, impedendo il transito.
Accertato che i veicoli non fossero rimasti coinvolti in un sinistro, l’attenzione degli agenti veniva attirata dal conducente di un’auto che chiedeva aiuto in quanto la moglie, seduta al suo fianco, era incinta e con contrazioni in atto.
Vista la situazione di necessità e urgenza, gli operatori e i rispettivi conducenti dei mezzi pesanti, provvedevano con scopa e barra in metallo a rimuovere il ghiaccio davanti alle ruote dei tir. Successivamente le auto e i furgoni incolonnati a ridosso dei mezzi pesanti venivano fatti spostare sulla corsia di destra, spingendo alcuni addirittura manualmente.
Dopo aver creato un varco di circa 30 metri sulla corsia di sinistra, si faceva arretrare con le dovute precauzioni l’autoarticolato che si trovava di traverso fino a liberare la corsia. Immediatamente la vettura con la donna incinta riprendeva la marcia alla volta dell’ospedale, facendo poi ripartire di volta in volta gli altri mezzi fino alla ripresa regolare del traffico anche grazie all’ausilio dei mezzi spalaneve che giungevano poco dopo con l’ausilio di un’altra pattuglia che creava un varco per consentire il transito tra i veicoli incolonnati.