La situazione del carcere di Pordenone al centro di un incontro in Prefettura.
Il personale di Polizia penitenziaria del carcere di Pordenone versa sprofondato in una situazione forse tra le peggiori degli ultimi decenni della regione. Si registra una carenza cronica di personale: a fronte di 53 unità di organico, sono attive 44 di cui 4 fuori sede, secondo i dati diffusi dal ministero. La carenza è quindi di 10-11 unità.
Proprio venerdì si è tenuta una riunione con il prefetto di Pordenone, Natalino Domenico Manno, per una prima conoscenza ed una breve analisi delle problematiche della Casa circondariale di Pordenone. Lo stesso prefetto ha comunicato il deficit strutturale, ed ha espresso la volontà di affrontare e cercare di risolvere le problematiche che attanagliano il penitenziario. Ha riconosciuto le problematiche che deve affrontare la Polizia penitenziaria, la carenza organica delle varie figure professionali, ma ha anche constatato che il protrarsi di tale situazione ricadrebbe sulla sicurezza della popolazione.
La delegazione UILPA Polizia penitenziaria rappresentata dal segretario regionale Fvg, Alessandro Penna, e da Carmen Merola, ringraziando per per l’udienza in cui si è potuto portare la voce del personale, non ha potuto esimersi dall’auspicare che il suo invito possa significare un rilancio di un interessamento per risolvere le criticità.
“Abbiamo accolto con soddisfazione l’invito e non ne abbiamo fatto mistero – riferisce Penna –. Siamo stati pronti a rappresentare le istanze del personale di Polizia penitenziaria della Casa circondariale di Pordenone che in troppe situazioni vive situazioni drammatiche, e che per senso del dovere e abnegazione rinuncia e sacrifica il tempo alla famiglia per garantire la sicurezza all’interno dell’istituto. Il personale di Polizia penitenziaria effettua circa 45/50 ore di straordinario pro-capite mensile, in un contesto in cui alcuni utenti si rendono responsabili di aggressioni nei suoi confronti senza neppure essere sanzionati come disposto”.
Nella stessa riunione, i delegati UILPA hanno proposto al prefetto di intercedere presso il ministero per proporre una implementazione dell’organico tramite la mobilità nazionale ed in subordine quella regionale. La UIL ovviamente, nel fornire il proprio contributo nell’interesse del personale, rimarrà vigile affinché alle promesse ed alla buona impressione avuta nella riunione di ieri seguano i fatti concreti.