La storia del bidello pendolare da 4 anni.
Fa il bidello pendolare da quattro anni, Salvatore Sorrentino: ogni settimana viaggia da Napoli a Pordenone, in aereo, treno o bus. Il 36enne campano, infatti, ha ottenuto la nomina, a tempo determinato, all’Isis Mattiussi-Pertini, dove lavora sei ore a settimana, il sabato.
Un sacrificio enorme, di tempo e di denaro, che Salvatore ha deciso di fare con un obiettivo ben chiaro: diventare di ruolo e ottenere così un lavoro stabile. A raccontare, la sua storia, che richiama quella simile della bidella di Napoli che ha ottenuto un posto a Milano, è il Messaggero Veneto di oggi.
E così, ogni venerdì sera, Salvatore parte dalla Campania per essere al lavoro la mattina successiva e il sabato sera risale in treno, per tornare a Napoli. Il suo contratto da precario, in scadenza il 30 giugno, gli “frutta” 200 euro al mese. Troppo pochi per prendere in affitto un appartamento in Friuli. Troppo pochi, in una prospettiva di breve termine, anche per quel viaggio che deve fare 4 volte al mese. Per Salvatore, però, quel viaggio “a perdere” è un investimento sul futuro: il lavoro al Mattiussi-Pertini gli serve per accumulare punti in graduatoria e ottenere il passaggio a ruolo, che dovrebbe arrivare il prossimo anno.
“Da quattro anni faccio il pendolare per un giorno di servizio a settimana, a scuola, ogni sabato – ha raccontato al Messaggero Veneto -, i colleghi mi chiedono com’è andato il viaggio della speranza”. Salvatore ha calcolato che spende più del doppio di quanto guadagna (circa 520 euro tra viveri e spostamenti), per fare il bidello pendolare: si destreggia tra i vari mezzi di trasporto a seconda dei prezzi e della disponibilità, tra aerei, treni e bus. Difficoltà che affronta con determinazione, perché vuole mettere su famiglia con la fidanzata. Un desiderio naturale, reso però difficile dal precariato.