La messa in sicurezza della strada del Passo di Pramollo.
Grazie a un contributo di 2,5 milioni di euro messi a disposizione della Regione dal Dipartimento nazionale di Protezione civile saranno messe in piena sicurezza una viabilità e un’area di particolare interesse, non solo per la presenza di un abitato, ma anche sotto il profilo turistico e per la loro strategica funzione di collegamento transfrontaliero tra il Friuli Venezia Giulia e l’Austria.
Lo ha sottolineato questa mattina il vicegovernatore con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi che ha raggiunto Pontebba per un sopralluogo a Passo Pramollo relativo a un sito che presenta rilevanti criticità di natura idrogeologica a seguito di eventi meteo avversi e in particolare per gli effetti causati dell’emergenza del novembre 2019 che ha aggravato notevolmente la compromissione dei versanti. Al sopralluogo ha preso parte anche il primo cittadino del paese.
Si tratta di un tracciato che si sviluppa in zona alpina, in corrispondenza del confine di Stato, poco a valle dell’omonimo Passo, all’altezza dell’albergo “Al Forcello”. Il tratto di strada, già provinciale, è censita dal Piano per l’assetto idrogeologico – frane (Paif) per rischio di fenomeni di crollo e “ribaltamento”.
L’obiettivo dell’intervento di messa in sicurezza, che sarà eseguito dal Comune di Pontebba, mira alla creazione di un’opera paramassi e paravalanghe, bloccando quindi la caduta di massi, anche di grandi dimensioni, che in proiezione potrebbero lambire la zona abitata. Saranno messe in sicurezza anche da fenomeni valanghivi, in particolare, due strutture ricettive, altri immobili e un tratto della regionale 110 del Passo Pramollo.
L’esponente dell’Esecutivo regionale ha sottolineato come l’intervento sarà svolto nel rispetto dell’ambiente, di particolare pregio naturalistico, e frequentato da molti turisti italiani e stranieri, minimizzando l’impatto che avranno le opere.
Ha rimarcato come l’attenzione della Regione sia sempre alta nel monitoraggio del territorio, con la realizzazione di interventi mirati alla sua messa in sicurezza – in primis a favore delle comunità – e alla sua resilienza, ovvero alla capacità di reggere le criticità meteo.