Autoporto di Pontebba: arriva la proposta di rilancio

Il progetto di rilancio dell’autoporto di Pontebba.

E’ giunto il progetto di rilancio dell’autoporto di Pontebba. Presentato da una società di Bolzano, il progetto prevede la realizzazione di un impianto carburante e soprattutto di metano gassoso e liquido. Ma non solo: nell’intervento rientra anche l’adeguamento del fabbricato esistente per dotarlo di locali per la somministrazione di cibi e bevande e la realizzazione di stanze per il riposo settimanale degli autotrasportatori. L’investimento è di circa 1 milione 900 mila euro e la proposta di concessione è di trent’anni.

La storia dell’autoporto

L’autoporto di Pontebba è stato inaugurato nel 1999 e si trova a 27 chilometri dal confine italo – austriaco di Tarvisio – Coccau, di fronte al casello di Pontebba, lungo l’autostrada A23. L’intera area è pari a circa 26 mila metri quadri ed è in grado di ospitare quasi 100 parcheggi per i mezzi pesanti.

Concepito per le operazioni doganali, oggi l’autoporto risente dell’allargamento dell’Unione Europea e la sua attività si è pertanto ridotta, ad esclusione delle pratiche con gli autotrasportatori dell’ex Unione Sovietica e dei Paesi extra UE.

La situazione attuale

Attualmente nella struttura operano sedici persone: sei per l’agenzia delle dogane e dieci spedizionieri. Autovie Venete ha così pubblicato a fine gennaio l’avviso pubblico “di proposta di piani strategici di sviluppo e valorizzazione del complesso autoportuale”.

Nell’ambito dell’intervento la società valuterà l’opportunità di adottare accorgimenti di mitigazione ambientale e di installare anche impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico) sulle pensiline metalliche. Il progetto non prevede alcun stravolgimento dell’area fatto salvo per la costruzione di una rotatoria interna necessaria alla gestione della viabilità dei mezzi nell’area di rifornimento. Il piano consentirà anche l’assunzione di quattro persone.

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