L’appello di Gigi Verdura a Fedriga: “Scommettere sull’agricoltura di montagna”

Prodotti locali per promuovere il territorio.

Può l’agricoltura di montagna diventare un volano per la promozione del territorio? Certo che sì, a detta dell’imprenditore Luigi Faleschini di Pontebba, pioniere del biologico in Valcanale. Conosciuto anche come “Gigi Verdura”, a fronte della sua lunga esperienza nel settore lancia un appello al neo governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: “Chiedo al nuovo presidente un impegno forte per salvaguardare e promuovere l’agricoltura montana – incalza Faleschini -, perché le potenzialità dei prodotti locali sono enormi. Occorrono, però, sinergie per una promozione efficace”. Un appello che potrebbe “trovare sponda” nel nuovo presidente del Friuli Venezia Giulia, il quale dal canto suo ha già annunciato di voler istituire una delega all’agroalimentare in seno alla prossima Giunta regionale.

Gigi Verdura da sempre punta sulla genuinità di quanto la terra montana sa offrire e indica una via possibile affinché questa idea possa trovare realizzazione concreta, coinvolgendo anche altre professionalità delle varie zone: “I consumatori potrebbero apprezzare molto una degustazione delle nostre specialità di montagna, preparate con arte dagli chef locali – argomenta Gigi -. Unire produttori e ristoratori potrebbe portare vantaggi a tutti, sotto molteplici punti di vista. Occorre fare squadra, nel segno della qualità, e appuntamenti di questo genere potrebbero essere attrattivi per i turisti”. Degustazioni mirate, quindi, approntate con cura certosina nei periodi di massimo afflusso dei visitatori, tanto d’estate quanto in inverno. “Ma occorre il giusto dialogo – prosegue Faleschini – perchè i produttori difficilmente possono lasciare la lavorazione della campagna in certi frangenti ed è dunque necessario organizzare tutto al meglio. Una soluzione potrebbe essere questa: promuovere una serata a settimana in un hotel delle varie località montane, chiamando chi lavora la terra a raccontare i prodotti e lasciando che l’arte dei “maestri del fornello” dia alle prelibatezze di montagna quell’ulteriore tocco magico capace di stupire i turisti”.

Non solo: l’idea è anche quella di creare nei ristoranti dei “corner” con i prodotti locali, gli stessi da utilizzare nelle ricette proposte nelle serate a tema “così i visitatori possono prima assaggiarli, poi magari decidere di acquistarli. In questo modo si crea un circolo virtuoso capace di portare ottimi riscontri. Un turista cerca in montagna il gusto dei prodotti tipici locali, a “km zero”, non di sicuro ciò che può normalmente trovare nei supermercati. Anche per questo, chi ha un ristorante dovrebbe prediligere noi operatori del territorio, piuttosto che puntare esclusivamente sul low cost. È sempre la qualità a dare una marcia in più”. E per rafforzare la sua tesi, cita anche un esempio concreto: “A Campo Tures, in provincia di Bolzano, un supermercato di una nota catena legata alla Gdo mette a disposizione un paio di scansie con prodotti altoatesini tipici. Indovinate che cosa cerca di più il turista?”.

Un progetto, quello delle degustazioni guidate, che Gigi coltiva (è proprio il caso di dirlo!) da tempo. Ha già intavolato in merito dei discorsi con la Regione Fvg, anche sul tema della raccolta delle erbe spontanee “che sono un’importante fonte di reddito – sottolinea -, ma vivono una situazione di eccessiva restrizione, con paletti troppo rigidi. Bisogna creare le condizioni ideali per i raccoglitori, magari concentrando in 2/3 giorni a settimana i quantitativi più grossi. Qualcosa deve cambiare, sono questioni che vorrei riportare all’attenzione dell’assessorato regionale competente”. Un dialogo, quello con la nuova Giunta, che Faleschini vuole portare avanti con ancora maggior forza, perché l’agricoltura di montagna può assicurare grandi benefici a tutti, anche in ottica turistica.

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