L’enologo friulano Enrico Bertoz si è spento negli Stati Uniti.
Aveva portato il Friuli nel cuore fino in California, e con quel cuore aveva saputo conquistare la Napa Valley con il suo talento e la sua umanità: Enrico Maria Bertoz, 50 anni, originario di Percoto di Pavia di Udine, si è spento dopo una malattia, lasciando un segno profondo nel mondo del vino e nella vita di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.
La sua storia è un viaggio che unisce le radici friulane alla vocazione californiana per l’enologia. Era il 1998 quando, con la moglie Letizia, partì per Los Angeles spinto da un’irrefrenabile curiosità e dallo spirito d’avventura. Un viaggio che cambiò tutto. Dopo un’esperienza formativa nella celebre cantina del ristorante Valentino, Enrico trovò la sua vera strada lavorando accanto a Sine Qua Non, realtà di culto nella produzione vinicola americana.
A Napa perfezionò la sua arte, conquistando stima e riconoscimenti come capo enologo di Flora Springs. Ma il punto che segnò il suo apice fu la creazione, insieme alla moglie, con Arbe Garbe, una micro-produzione fondata nel 2007 per “ricollegarsi alle radici”. Un progetto nato dal cuore e dalla memoria, con l’obiettivo di valorizzare vitigni rari e dimenticati. Su tutti, la Malvasia Bianca, che Enrico portò sotto i riflettori con sensibilità e poesia, trasformandola in una firma distintiva. “La sua ricerca della perfezione era un’espressione della sua anima”, hanno ricordato i colleghi.
“Per chi lo conosceva – hanno scritto -, Enrico era molto più di un enologo: era un pensatore, un narratore, un amico capace con il suo calore, il suo umorismo e il suo entusiasmo contagioso di illuminare ogni ambiente. Affrontava la vita con la stessa creatività audace che metteva nei suoi vini, sempre alla ricerca di nuove idee, nuove ispirazioni e nuovi modi per condividere il suo amore per questo mestiere. L’eredità di Enrico vivrà nelle bottiglie che ha creato, nei vigneti che ha accarezzato e nei cuori di chi ha saputo ispirare“. Oltre alla moglie Letizia, Bertoz lascia due amatissimi figli: Benedetto (19) e Francesco (12), “che rappresentavano l’orgoglio e la gioia più grande della sua vita”.