Passo Monte Croce Carnico, Fvg e Austria studiano le alternative: variante o traforo

Il Passo di Monte Croce Carnico, le alternative dopo la frana.

La Regione Friuli Venezia Giulia e il Land Carinzia lavorano assieme per creare un gruppo di lavoro volto ad individuare le alternative al tracciato di collegamento transfrontaliero di Passo monte Croce carnico (SS 52bis), che fu colpito da una frana lo scorso dicembre causando l’interruzione della viabilità e provocando disagi socio economici ai territori montani.

Il 4 giugno scorso, infatti, i rappresentanti dei due territori hanno compiuto un sopralluogo sul punto di chiusura della SS 52 bis che ha confermato l’apertura del cantiere e il rispetto del cronoprogramma da parte del gestore Anas spa con conclusione delle attività e riapertura del
collegamento entro la fine dell’anno
.

La Regione si è tempestivamente impegnata nell’attivazione delle necessarie sinergie con i rappresentanti del Land Carinzia, condividendo la strategia di procedere con la messa in sicurezza del versante franato, il ripristino della viabilità esistente e la necessità di realizzare, in seguito, una viabilità alternativa.

Per l’assessore regionale alle infrastrutture, Cristina Amirante, considerando che gli strumenti di pianificazione del rischio idrogeologico mettono in evidenza per l’area del sito una situazione di possibile pericolosità, è necessario avviare lo studio delle alternative. In quest’ottica, tanto
l’Amministrazione regionale che quella Carinziana hanno espresso il comune intento di progettare e realizzare congiuntamente una soluzione di tracciato alternativo a quello esistente.

Saranno studiate 3 alternative progettuali: la realizzazione di una variante alla SS 52 bis, che insiste completamente sul territorio italiano ed interventi di riqualificazione della viabilità carinziana oltre confine; una variante tramite traforo transfrontaliero a quota 1000 m (40% in territorio italiano, 60% in territorio austriaco) e possibili sub alternative; una variante tramite traforo transfrontaliero di base (30% in territorio italiano, 70% in territorio austriaco). I risultati
degli studi saranno presentati entro il 15 settembre 2024, data di ultimazione dell’attività del gruppo di lavoro.