La morte di Ferdinando Di Centa.
Ha destato profonda commozione e vasto cordoglio, in Carnia e non soltanto, la notizia della scomparsa di Ferdinando Di Centa. Direttore generale della Secab di Paluzza sotto le presidenze di Duilio Cescutti e Luigi Cortolezzis, dal 1994 al 2010, nello stesso periodo Di Centa svolse anche il ruolo di revisore dei conti e, poi, di membro della Giunta esecutiva di Aper, ora Elettricità Futura, la più importante associazione italiana in tema di energia rinnovabile. Indimenticato anche il suo impegno associativo in Confindustria Udine, dove fu delegato del gruppo Servizi a Rete dal 2003 al 2007.
“Prima di tutto – sono le parole dell’attuale presidente di Secab, Ennio Pittino – il mio pensiero va alla famiglia, cui esprimo la mia personale vicinanza, e quella di tutta la Secab, per la prematura ed improvvisa scomparsa. Voglio sottolineare il vuoto che Ferdinando Di Centa lascia nella nostra comunità e, in particolare, nella nostra Cooperativa dove ha sempre rappresentato un punto di riferimento fondamentale per la sua crescita sia sotto l’aspetto tecnico che umano. Nonostante avesse concluso il suo percorso lavorativo da diverso tempo, ha continuato, pur con ruoli diversi, a collaborare e occuparsi del mondo della cooperazione elettrica. Pertanto, non posso che esprimere parole di apprezzamento e di gratitudine nei suoi confronti. Le testimonianze che mi arrivano anche dalle altre cooperative elettriche, di cui lui era il coordinatore, testimoniano le qualità umane e professionali di una persona tenace e determinata nel raggiungere gli obiettivi comuni”.
Particolarmente addolorato anche Nicola Cescutti, capodelegazione di Tolmezzo di Confindustria Udine: “Oltre che un capace manager, perdo un grande amico, colui che sapeva consigliare e confrontarsi senza mai prevaricare con le proprie idee ed era sempre disponibile al confronto. È stato parte importante dei successi imprenditoriali della mia famiglia, oltre che fidato consigliere. Mi mancheranno le nostre sporadiche ma intense e interminabili chiacchierate sulle problematiche del territorio montano. Penso che lassù Ferdinando troverà qualcuno ad aspettarlo per nuovi ed avvincenti progetti. Un grazie sincero per quanto ha saputo dare al nostro territorio della montagna”.
Nel periodo della sua direzione generale alla Secab sono stati realizzati numerosi e importanti interventi, tra cui vanno ricordati la ristrutturazione della sede sociale (2003), la Centrale di Noiariis (2004), la Cabina Primaria 132/20 kV con interramento dei più importanti tronchi di linee che dipartivano dalla cabina posta al centro della sede sociale (2006), l’acquisizione di utenze del Comune di Sutrio (2006) e l’impianto di cogenerazione (2008).
Di Centa fu pure coordinatore delle Cooperative Elettriche Italiane Storiche. Dal 1° dicembre 2012 le 17 cooperative elettriche dell’arco alpino lo avevano infatti fortemente voluto come coordinatore. Sotto la sua guida sono stati raggiunti diversi ambiti traguardi a salvaguardia delle peculiarità intrinseche della cooperazione. Con l’ingresso nel coordinamento delle cooperative elettriche dell’Alto Adige il coordinamento ha ora assunto la denominazione “Cooperative Elettriche Storiche Italiane”. Il lavoro da lui svolto è stato talmente apprezzato dalle cooperative che ancora svolgeva quel ruolo.
In qualità di coordinatore delle Cooperative Elettriche Italiane Storiche, Di Centa, nel 2013, fu consigliere nazionale di Federconsumo ora Consumo e Utenza, di cui era attualmente vicepresidente, occupandosi di diversi aspetti, anche di carattere normativo, tutelando in maniera esemplare il ruolo delle cooperative elettriche nelle aree montane e rurali.
Negli stessi anni venne pure eletto con il ruolo di Consigliere nel direttivo di Federutiliy ora Utilitalia, la più grande federazione italiana che raccoglie le aziende che svolgono dei servizi pubblici, trovando da subito un suo spazio operativo all’interno del quale seguì tutti gli aspetti regolatori imposti al distributore di energia elettrica, ruolo svolto dalle cooperative elettriche, vigilando ed intervenendo in tutte le questioni che potevano provocare danni o limitazioni alle cooperative.