Preoccupazione per il silenzio sull’ipotesi del centro migranti a Jalmicco.
Dopo una riunione straordinaria dei capigruppo del Consiglio Comunale di Palmanova, proviene da maggioranza e minoranza unite la richiesta di un incontro urgente con il neo Prefetto di Udine Domenico Lione. Incontro già programmato col sindaco a cui ora si aggiungeranno anche i membri del Consiglio. Tema all’ordine del giorno, l’ipotesi mai smentita dalle autorità, di realizzare a Jalmicco, negli spazi dell’ex Caserma Vinicio Lago, il centro migranti regionale richiesto dal Ministero dell’Interno.
Alla riunione dei capigruppo che ha richiesto unanimemente l’incontro, erano presenti Francesco Martines, Simonetta Comand, Luca Piani e Giulia Calabrò per la maggioranza, Ernesto Baldin, Ilaria Panizzolo e Luca Marzucchi per la minoranza. L’appello bipartisan è quello di ascoltare il territorio, difendere Jalmicco e la sua comunità.
Si leva l’appello dei Consiglieri Comunali d’opposizione Ernesto Baldin, Ilaria Panizzolo e Luca Marzucchi: “Continuiamo a credere nell’integrità morale, nelle capacità e nel buon senso del Commissario straordinario e di chi collabora, a vario titolo, con lui”.
Le parole del sindaco Tellini.
“Il silenzio delle Istituzioni è preoccupante – spiega il sindaco di Palmanova Giuseppe Tellini – . Mesi che tutto tace, che chiediamo risposte e un dialogo, trovando solo bocche cucite da Ministero, Prefetto di Trieste, che svolge anche il ruolo di Commissario di Governo, o Regione. Jalmicco e tutta Palmanova si sono espressi contro questa struttura. Abbiamo raccolto migliaia di firme, proposto concrete soluzioni alternative, richiesto incontri. Silenzio totale. Un silenzio pesante che non vorremmo celasse che qualcosa si stia muovendo alle spalle dei cittadini e delle amministrazioni locali. Vogliamo tutti rivolgere un appello anche al Presidente della Regione FVG: impedisca tutto questo, faccia sentire la sua voce e blocchi questo progetto scellerato che distruggerà la comunità di Jalmicco”.
“Il sito dell’ex caserma Vinicio Lago a Jalmicco risulta fatiscente – continua il primo cittadino – con presenza di amianto, cisterne interrate non manutenute, edifici pericolanti da decenni, priva di fognature e servizi primari. Inoltre l’area è parte integrante di un borgo millenario costituito da una piccola comunità di circa 800 persone, molto coesa, che non ha la capacità di sostenere un tale impatto, che altererebbe irrimediabilmente la storia e le occasioni di ritrovo, creando una tensione sociale non gestibile dalle autorità locali, come dichiarato dallo stesso sindacato delle Forze di Polizia e paventato dai sindaci dei 23 comuni limitrofi sui cui territori opera la Compagnia dei Carabinieri di Palmanova”.
Decine di lenzuola contro l’ipotesi del centro migranti.
Intanto a Jalmicco spuntano decine di lenzuola appese alle case con scritte a spray con le quali i cittadini voglio esprimere tutto il proprio disagio e la propria contrarietà all’ipotesi di realizzare un centro migranti.
Nelle scorse settimane erano pervenute a società Difesa Servizi S.p.A. del Ministero della Difesa, al Ministero della Difesa 12° Reparto Infrastrutture e l’Agenzia del Demanio FVG due manifestazioni d’interesse per l’utilizzo del terreno come parco fotovoltaico. Richieste inoltrate anche tutti i livelli di istituzionali. Altre missive erano state inviate dal Comune al Ministro della Cultura per esprimersi a tutela del sito Unesco e dell’enorme lavoro di programmazione, valorizzazione e sviluppo in chiave turistica che il sito ha intrapreso in questi ultimi faticosi anni, che sarà reso vano nell’eventuale realizzazione del centro migranti a cinque minuti a piedi dalla Fortezza Unesco.