Del caso si è interessato il sindaco di Palmanova Fancesco Martines.
Da sola a casa con tre figli, di cui due diversamente abili, e senza la possibilità di essere vaccinata. Del caso se n’è preso cura il sindaco di Palmanova Francesco Martines che ha raccolto l’appello rivoltogli da due genitori residenti in un comune della Bassa Friulana.
Il marito è militare in missione in Kosovo per l’Esercito Italiano, mentre la moglie, rimasta a casa in Italia, resta sola con tre figli piccoli di 7, 6 e 2 anni, di cui due disabili. “Serve un’accelerazione decisiva nella gestione della somministrazione dei vaccini – commenta Martines –. Oltre agli anziani, soggetti fragili come i disabili e i loro cari, che si prendono cura della loro crescita e salute, devono essere tra le categorie prioritarie a cui destinare le dosi di vaccino disponibili”.
Ed è proprio del 10 marzo scorso la raccomandazione del ministro alla Salute Roberto Speranza che specifica come, nel caso di minori che rientrano nella definizione di estremamente fragili e che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia d’età, siano da vaccinare i relativi genitori, tutori o affidatari.
“Qui parliamo di un padre preoccupato per la salute dei suoi figli e per le difficoltà in cui potrebbero incorrere se la moglie si ammalasse di Covid – prosegue il sindaco di Palmanova –, non potendo contare su reti sociali o familiari pronte ad aiutarli. Segnalo questa problematica alla Regione e alle Aziende Sanitarie. I caregiver, coloro che con il proprio affetto e cura accudiscono persone in difficoltà, devono poter avere la certezza di poterlo fare in modo continuativo e in sicurezza. Non si può pensare di mettere i bambini in una casa famiglia se la madre venisse sfortunatamente contagiata”.
“Senza nulla togliere ad altri – conclude Martines –, penso che soggetti fragili, disabili e affetti debbano avere priorità rispetto ad altri che già si stanno vaccinando, come dipendenti universitari, di prefetture, militari che svolgono compiti puramente amministrativi e non di contatto con il pubblico e che magari sono, per lunghi periodi, in smart working”.